Nintendo è nota per la sua fermezza nei confronti dell’emulazione dei propri titoli, ma c’è anche un altro problema per cui dovrebbe esserlo: la presenza di numerosi giochi clone sul Nintendo eShop della sua console Switch, che colpisce soprattutto gli sviluppatori indie.
Nintendo e il problema dei giochi clone: il caso di Unpacking
Il fenomeno è stato riportato sotto ai riflettori mediatici di recente, quando il team di sviluppo di Unpacking – popolare gioco puzzle indie in cui i giocatori devono togliere da scatole di trasloco gli averi di una ragazza per sistemarli nella sua nuova stanza, con livelli basati su specifici anni – ha segnalato a Nintendo la presenza di numerosi cloni del gioco sull’eShop, come Unpacking Universe Dreams, Unpacking: Deluxe Edition, Unpacking: Chill Music, Unpacking: Haunting Locations e Unpacking: New Chapters.
Bren Wier, direttrice creativa del titolo, ha scritto su Bluesky che questi giochi utilizzano il nome di Unpacking per ingannare i possibili acquirenti. Infatti spesso i cloni appaiono pure prima del gioco originale e legittimo nei risultati di ricerca. E la cosa peggiore è che Nintendo non si è ancora esposta sul caso, considerato che i giochi sono ancora disponibili sugli eShop americani ed europei. Non a caso Wier ha accusato il colosso di Kyoto di aver ignorato tutte le segnalazioni degli sviluppatori.
Il diffuso fenomeno dei giochi cloni
E Unpacking non è l’unico gioco ad esser stato vittima di un problema simile, considerato che il fenomeno ha radici sin daglki anni ’80. In questi anni sono stati tantissimi i giochi e le app ad aver usato delle parole chiave se non addirittura i nomi di giochi di successo solo per ottenere visibilità e per farsi comprare da potenziali acquirenti. Spesso i giochi di questo tipo si trovano a prezzi inferiori rispetto agli originali, e quindi rispetto a essi risultano più appetibili soprattutto se chi naviga negli shop digitali cerca un’esperienza a poco prezzo.
Questi giochi cloni portano non solo un danno economico agli sviluppatori, ma pure un danno d’immagine, soprattutto quando magari vengono scambiati per i giochi originali.