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“Usare il pezzotto non costituisce un reato”: un tribunale del Salento assolve 13 pirati

Guardare partite, film serie e altri programmi TV non tramite i servizi legali ma usando il pezzotto dovrebbe essere tecnicamente illegale, ma a quanto pare non è così. Infatti nel Salento, un tribunale ha assolto 13 pirati perché usare le iptv illegali non costituisce alcun reato secondo la legge italiana, e se la caveranno soltanto con il pagamento di una multa pari a 154 euro.

Usare il pezzotto non è reato, ma per quale motivo?

Poche settimane fa la Guardia di Finanza, coordinata dalla pm Maria Vallefuoco, aveva scoperto che diverse persone nel salentino acquistavano online da un utente residente nella provincia di Varese gli abbonamenti alle iptv pirata, con i quali accedevano ai cataloghi di alcune delle principali reti e piattaforme streaming. I pirati sono finiti in manette, ma sono stati assolti in tribunale perché per la legge usufruire del pezzotto non rappresenta un reato, ed è presto spiegato il motivo.

pezzotto

La giudice che ha dato la sentenza, Roberta Maggio, ha dichiarato che usare semplicemente il pezzotto non è considerabile un reato poiché i 13 imputati l’hanno usato solo a scopo personale e non hanno pensato di venderlo per trarne un profitto: “non esistono elementi tali da provare che gli imputati abbiano partecipato alle attività di produzione e immissione in circolazione dei supporti informatici, né che li abbiano detenuti per immetterli in commercio. Emerge pacificamente che la detenzione dei supporti informatici fosse finalizzata a meri scopi di natura personale“.

Questa sentenza potrà stupire, ma in realtà è perfettamente in linea con quanto già sancito in passato da diverse sentenze delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, nelle quali si era già sottolineato il concetto secondo cui l’acquirente che fa uso del pezzotto avrebbe semplicemente ricevuto un supporto illecito per uso personale e non per venderlo, quindi è un’azione che si può tradurre soltanto in una sanzione e non in un reato di ricettazione.

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Speriamo che la sentenza non spinga i pirati a continuare per la loro strada, anche se forse alcuni accetterebbero di buon grado il rischio di pagare una sanzione di neanche 200 euro. Anche se alla fine è davvero inspiegabile come si possa pagare per servizi illegali piuttosto che per quelli legali.

Leggi anche Fallimento del blitz anti-pirateria: il pezzotto è rinato dall’Est Europa.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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