Suicide Squad: Kill the Justice League, l’ambizioso progetto di Rocksteady, sembrava avere tutte le carte in regola per conquistare il pubblico. Sviluppato da un team che aveva già fatto la storia con la saga di Batman: Arkham, il gioco puntava a ridefinire il genere dei live-service. Tuttavia, il titolo si è rivelato un colossale fallimento per Warner Bros., incapace di soddisfare le aspettative sia critiche che commerciali.
In meno di un anno dal lancio, il gioco è stato spesso oggetto di sconti massicci, arrivando a costare meno di 4 euro su Steam. Un segnale evidente del tentativo di “salvare il salvabile” e di ridurre i danni di un investimento poco fruttuoso. Questo flop ha avuto conseguenze tangibili, spingendo Warner Bros. a tornare al franchise di Batman, in una mossa che appare ironica considerando il ruolo marginale riservato al Cavaliere Oscuro nel gioco.
Nonostante tutto, Rocksteady ha scelto di mantenere fede agli impegni presi, concludendo la roadmap del primo anno di aggiornamenti. La Stagione 4, annunciata di recente e partita il 10 dicembre ha introdotto Deathstroke come nuovo personaggio giocabile. Slade Wilson, storico antagonista di Batman e dei Teen Titans, si unirà a Joker, Mrs. Freeze e Lawless nel roster del gioco. Tuttavia, le prospettive per il futuro del titolo restano cupe, con l’ipotesi concreta che questa stagione rappresenti l’ultimo aggiornamento significativo.
L’addio a Suicide Squad e le difficoltà di Warner Bros.
Con l’arrivo della Stagione 4, il destino di Suicide Squad: Kill the Justice League appare segnato. Warner Bros. aveva garantito il supporto per un anno, ma non ha mai chiarito se vi fosse un piano per continuare oltre. Ora che la roadmap è arrivata alla sua conclusione, sembra improbabile che il publisher decida di investire ulteriormente in un progetto tanto problematico.
La storia recente di Warner Bros. Interactive non è certo priva di battute d’arresto. Oltre al flop di Suicide Squad, anche MultiVersus, il picchiaduro multiplayer, ha generato perdite significative, e l’espansione della storia di Mortal Kombat 1, gioco di cui è editore, non è stata accolta con grande entusiasmo. Questi insuccessi sollevano dubbi sulla strategia complessiva del publisher, che dovrà probabilmente ripensare il suo approccio per il futuro.
In definitiva, il fallimento di Suicide Squad potrebbe rappresentare una lezione importante per l’industria videoludica: un nome di richiamo e uno sviluppatore di talento non sono sufficienti senza una visione chiara e un gameplay solido. Deathstroke ha ricevuto un’accoglienza fredda e misera sul gioco, provocando ancora di più amarezza per un progetto che avrebbe potuto fare la storia, ma che invece sarà ricordato come uno dei più grandi passi falsi del settore.