Nel mondo dell’intrattenimento per bambini su YouTube, i Me Contro Te, ovvero Luigi Calagna e Sofia Scalia, sono un fenomeno ormai consolidato. Con 7 milioni di iscritti, i due hanno costruito un impero fatto di video, film (sei usciti e un settimo in arrivo), e una linea infinita di prodotti brandizzati. Il loro canale è una miscela di sfide, sketch e contenuti musicali, pensati per catturare l’attenzione dei più piccoli con grafiche colorate e narrazioni semplici, come la lotta contro il “Signor S”, un cattivo immaginario.
Tuttavia, il lancio del loro podcast su YouTube ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo, meno spensierato. Nella prima puntata, intitolata “I Me Contro Te di Wish!”, i due si scagliano contro una coppia di creator rivale: i DinsiemE, formata da Erick Parisi e Dominick Alaimo. Sebbene non vengano mai nominati esplicitamente, le frecciate sono chiare. I DinsiemE, attivi nello stesso segmento, propongono format e contenuti molto simili, inclusa la presenza di un antagonista misterioso. Con 2,1 milioni di iscritti, non rappresentano una minaccia diretta al dominio dei Me Contro Te, ma le similitudini tra i due progetti hanno scatenato accuse di plagio. Le tensioni sono degenerate sui social con frecciatine, provocazioni, messaggi difensivi e accuse di insicurezza.
Me Contro Te e il dibattito sull’intrattenimento per bambini
La faida tra i due team di creator ha suscitato reazioni contrastanti: mentre molti spettatori si schierano, altri lamentano la deriva dell’intrattenimento per bambini. In passato, la TV per ragazzi offriva contenuti creativi ed educativi, privi della competizione sfrenata che caratterizza oggi i social media, consolidando il declino di quel modello televisivo ed enfatizzando come le dinamiche attuali abbiano trasformato i creatori di contenuti in brand, dove anche una lite può diventare un’opportunità di marketing, come in questo caso.
Chiaramente il dissing, o in italiano le liti velate (e non) tra persone famose sui social, attirano un gran numero di “spettatori” di tutte le età, e questo caso non fa eccezione. Il video è ricco di utenti nei commenti che hanno apprezzato la situazione in cui il primo video di un nuovo podcast, anziché incentrarsi sui discorsi legati alle tematiche trattate dai Me contro Te, è stato incentrato su un dibattito social tra due realtà, dimostrando quanto, alla fine dei conti, le polemiche siano molto seguite.
Ma nel confronto tra i Me Contro Te e i DinsiemE, il dibattito si amplia. Pur intrattenendo, queste liti appaiono fuori luogo per un pubblico di bambini, offrendo un esempio poco positivo da parte dei creator. Questo solleva interrogativi sul tipo di messaggi trasmessi e mette in evidenza il disagio di chi si sente estraneo a un modello di intrattenimento moderno, privo di figure memorabili come Giovanni Muciaccia e lontano dal lato educativo e semplice che caratterizzava i programmi per ragazzi del passato, liberi dalle logiche competitive dei social.