La scelta dei 30 cantanti in gara al Festival di Sanremo ha generato non poche polemiche a causa della presenza in gara di numerori esponenti del genere rap, spesso in passato autori di testi violenti e offensivi.
Il Codacons, con un primo comunicato stampa, aveva già dimostrato il proprio dissenso e le criticità del caso, parlando di come il Servizio Pubblico vada a vanificare anni di battaglie contro la violenza di genere.
Sanremo e Codacons: i nuovi comunicati stampa
Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori non sembra volersi fermare e, tramite la diffusione di nuovi comunicati stampa, chiede di visionare i testi incriminati in anteprima, per potersi sincerare della bontà degli stessi, oltre a lanciare un appello ai rapper in gara affinché rimuovano dai servizi di streaming i loro testi più spinti – come a voler dimostrare la buona fede e un cambio di rotta in vista della partecipazione all’Ariston.
Il Codacons chiede di visionare in anteprima i testi dei brani che saranno portati in gara al Festival di Sanremo 2025, e rivolge un appello ai rapper inseriti da Carlo Conti nel cast della kermesse canora affinché ritirino le canzoni pubblicate in passato e contenenti testi sessisti e violenti.
Dopo il “pasticcio” combinato da Carlo Conti e dalla Rai, che proprio nel momento in cui in Italia si è avviata una lotta serrata a femminicidi, violenza di genere e bullismo hanno inserito nel cast di Sanremo artisti i cui brani sono stati caratterizzati da insulti alle donne e frasi violente, abbiamo deciso di scrivere a tutti i cantanti che parteciperanno al prossimo Festival, allo scopo di visionare in anteprima i testi delle canzoni in gara e valutare e segnalare la presenza di possibili contenuti pericolosi – spiega il Codacons – Il timore infatti è che la corsa sfrenata all’audience da parte di Rai e del direttore artistico abbia potuto far passare in secondo piano i testi, a beneficio di nomi controversi in grado di garantire ascolti alla trasmissione.
Il Codacons rivolge poi un appello diretto a Emis Killa, Fedez, Tony Effe e Guè, rapper che si sono contraddistinti in passato per la violenza e la pericolosità dei loro testi, invitandoli a prendere le distanze da contenuti sessisti e insulti alle donne, attraverso il ritiro dalle piattaforme musicali e dal web dei loro brani contenenti testi che rappresentano una offesa al genere femminile o che possono incentivare i giovani alla violenza.
Ma la polemica non si ferma qui. Vincenzo Rienzi, avvocato del Codacons, intervenuto alla trasmissione ‘7 sul 7 daily’ condotta da Matteo Bortone e Sharon Fanello, in onda su Cusano news 7, ha così commentato in merito alla decisione del Codacons di diffidare il festival di Sanremo dal far salire sul palco determinati artisti per alcune loro canzoni passate:
Noi abbiamo fatto un comunicato esprimendo il nostro rammarico in merito a delle scelte fatte da Carlo Conti e dalla direzione artistica di Sanremo, evidentemente legate a una necessità del festival di essere sempre più social. Valuteremo eventuali iniziative di natura legale per capire se queste scelte rispettano il codice etico della Rai, ed eventualmente andremo fino in fondo anche chiedendo l’esclusione di uno o più artisti.
Posso dire che è nostra intenzione chiedere ai partecipanti di inviarci in anticipo le canzoni che hanno intenzione di portare al fine di evitare polemiche che in passato si sono venute a creare per testi che a Sanremo non dovevano proprio arrivare. Non è nostra intenzione dare alcun benestare, desideriamo valutare però se questi testi rispettino o meno il codice etico della Rai.
Già è presente un regolamento che dice che a Sanremo determinati argomenti non vanno trattati, quindi speriamo che la direzione artistica abbia già scartato le canzoni che non rispettano tale regolamento. Il problema è che si rischia di svilire una kermesse di questo tipo non prendendo in considerazione determinati aspetti, che a nostro dire non vanno tralasciati. Il festival è una vetrina per il nostro Paese, ci sono delle dinamiche che vanno rispettate
Ad ogni modo, la posizione del Codacons è chiara:
Se questi artisti saliranno sul palco e canteranno qualcosa che rispetta il regolamento va bene, ma sicuramente non gli diremo bravi. Il contenuto della diffida era chiaro, bisogna tenere a mente la sensibilità degli italiani quando si chiama a cantare degli artisti che in passato hanno fatto canzoni che vanno contro il regolamento etico di Sanremo. Magari non le hanno portate, ma comunque le hanno fatte. A nostro modo di vedere, questo evento dovrebbe mandare sul palco artisti di una certa levatura, e invece così si fa da cassa di risonanza a canzoni che con Sanremo non dovrebbero avere nulla a che fare.