Chi segue abitualmente video e contenuti fatti da Poldo o La Sedia a Due Gambe sarà venuto molto probabilmente a conoscenza con meme come lo Skibidi Toilet, conosciuto soprattutto per essere una delle cause del cosiddetto brain rot. Il termine inglese, traducibile come “cervello marcio“, è stato usato per la prima volta nel diciannovesimo secolo, ma ora indica un imbruttimento della mente che azzera tutte le capacità di ragionare e provoca alienazione quando si usano troppo le piattaforme social.
Il termine viene spesso usato anche in riferimento all’eccessivo scrolling dei contenuti disponibili su TikTok e Reddit, che sono visti come causa della diminuzione della soglia dell’attenzione nelle persone. In realtà non c’è alcuna spiegazione del brain rot scientifica perché il suo stesso concetto è un meme come tanti altri. Eppure l’Oxford English Dictionary ha nominato brain rot come parola dell’anno dopo una votazione molto partecipata e una discussione aperta pure al pubblico.
Brain Rot è la parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary
L’organizzazione dietro il prestigioso dizionario ha spiegato che tra il 2023 e il 2024 l’uso di questa parola è cresciuto del 230% e dimostra le sempre crescenti preoccupazioni riguardanti l’eccessivo consumo di contenuti digitali di bassa qualità, come appunto il meme dello Skibidi Toilet.
La definizione data da Oxford English Dictionary è la seguente: “Supposto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, visto specialmente come risultato di un eccessivo consumo di materiale (in particolare contenuti online) considerato banale e poco stimolante. Inoltre: qualcosa che potrebbe essere causa di tale deterioramento“.
In lizza per il titolo di parola dell’anno c’erano anche altre parole riguardanti le preoccupazioni attuali come demure (sinonimo di timido e riservato) e dinamic pricing (prezzo dinamico, odiata pratica aziendale che va a diminuire o aumentare i prezzi a seconda della domanda). Casper Grathwohl, Presidente di Oxford Language, ha rivelato che con le parole vincitrici degli ultimi due decenni si può percepire la crescente preoccupazione della società per le nostre vite virtuali, e che brain rot “si riferisce a uno dei pericoli percepiti della vita virtuale e a come utilizziamo il nostro tempo libero“.