Open Fiber e Fibercop stanno lavorando a pieno ritmo per rispettare gli obiettivi del piano “Italia a 1 Giga”, parte fondamentale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La sfida è portare la fibra ottica nelle aree grigie del Paese, raggiungendo 3,4 milioni di numeri civici entro giugno 2026 per ottenere i 3,5 miliardi di euro stanziati dal PNRR. Attualmente, il progetto ha coperto il 31% del totale, con circa 1,13 milioni di numeri civici connessi.
Il piano rappresenta una competizione tra i due principali operatori infrastrutturali: Open Fiber, che ha vinto 8 lotti della gara, ha già cablato 577.342 numeri civici su un totale di 2,21 milioni. Fibercop, vincitore di 7 lotti, ha invece collegato 551.193 numeri civici su 1,33 milioni previsti. Questo progresso è monitorato tramite il portale Connetti Italia, dove è possibile visualizzare mese per mese l’andamento del cablaggio.
Sfide e prospettive future per Open Fiber e Fibercop
Nonostante i progressi, il progetto incontra ostacoli significativi. Alcuni numeri civici sono difficili da raggiungere, tanto che Open Fiber ha chiesto modifiche al piano per migliorare la copertura e ridurre i costi. Dei 96.000 numeri civici più complessi, l’operatore ne coprirà circa 46.000. Tra le proposte in esame c’è l’adozione di una gara basata sulla neutralità tecnologica, aprendo la possibilità di utilizzare la connettività satellitare. Tuttavia, un solo operatore è davvero pronto per offrire soluzioni adeguate: Starlink, il servizio satellitare di Elon Musk, già disponibile in Italia. Anche se i costi di Starlink sono più elevati rispetto alla fibra, rappresenta una valida opzione per collegare le aree più remote, come le cime montane.
Per accelerare il progetto, il governo potrebbe anticipare lo switch off dal rame alla fibra, attualmente previsto per il 2030. Tale mossa servirebbe non solo a rispettare le scadenze del PNRR ma anche a migliorare la competitività digitale del Paese. Il raggiungimento del piano “Italia a 1 Giga” non è solo una questione tecnologica, ma anche economica e sociale. Portare la banda ultra-larga nelle aree grigie significa abbattere il digital divide e promuovere lo sviluppo di comunità più connesse e moderne. Tuttavia, il tempo stringe, e il successo dipenderà dalla capacità di Open Fiber e Fibercop di superare le sfide tecniche e logistiche che ancora ostacolano il percorso.