L’operazione antipirateria “Taken Down” ha smantellato una delle più grandi reti di IPTV illegali diffusa in tutta Europa, e le vittime hanno intenzione di farsi giustamente valere in tribunale. La piattaforma DAZN ha svelato le sue intenzioni di costituirsi parte civile nel processo penale che seguirà all’inchiesta della procura di Catania. In questo modo la piattaforma cercherà di dimostrare l’entità del danno economico subito a causa del pezzotto, che con questa rete offriva i suoi contenuti a 22 milioni di utenti europei.
DAZN vuole portare in tribunale gli utenti che hanno usufruito degli streaming illegali
DAZN non vuole solo andare contro ai gestori di questa rete illegale – ha già chiesto ai suoi legali di preparare i documenti per aggredire i beni degli indagati – ma anche a tutti gli utenti che finora l’hanno utilizzata senza pagare uno dei suoi abbonamenti. E può effettivamente farlo?
Stando alla normativa entrata in vigore nell’estate 2023, DAZN e tutti i titolari dei diritti sui prodotti piratati possono intraprendere azioni legali contro chi ha usufruito dello streaming illegale dei suoi prodotti. In questo caso, la piattaforma avrebbe già richiesto alla Procura di Catania di poter accedere ai dati che hanno raccolto durante le indagini, in modo da poter effettivamente portare in tribunale gli utenti coinvolti, o almeno un campione di essi. A sostenere l’azione di DAZN c’è un alleato non indifferente, ossia Sky.
Secondo le leggi in vigore nel nostro paese, chi usufruisce di questi contenuti non rischia la galera ma delle belle multe che possono essere di cifre che stanno tra i 150 e i 5.000 euro. Se DAZN riuscirà effettivamente a portare gli utenti in tribunale, darà un messaggio forte a tutti coloro che pensano di poter restare impuniti anche se hanno visto le partite di Serie A o altri eventi in maniera illegale, e potrebbe portare a un bello scossone nel settore.
Stando alle stime del commissario dell’AGCOM Massimiliano Capitanio, in Italia ci sono 2,2 milioni di utenti che si rendono colpevoli di pirateria. Non si sa quanti fossero gli utenti italiani che hanno fatto uso della rete smantellata recentemente.