Il 15 ottobre 2024 è una data che ha messo sotto i riflettori il problema crescente della violenza stradale a Parigi, caratterizzata la morte di Paul Varry, un ciclista di 27 anni travolto da un SUV su una pista ciclabile. Il senatore Ian Brossat ha descritto l’incidente come un evento che evidenzia la gravità del fenomeno, già al centro di preoccupazioni per una città dove la maggioranza degli spostamenti avviene a piedi (53,5%) o tramite mezzi pubblici (30%), con un modesto 4,3% in auto.
La tragedia ha spinto il Consiglio di Parigi a proporre azioni concrete. Tra queste, un divieto totale alla circolazione dei SUV all’interno della città e l’interruzione di tutte le campagne pubblicitarie che promuovono questi veicoli pesanti e ingombranti. Secondo le parole gli eletti parigini riportate da LeFigaro, la pericolosità dei SUV non può più essere ignorata: questi mezzi sono responsabili di incidenti che statisticamente risultano più spesso fatali per gli utenti vulnerabili, come pedoni e ciclisti.
Martedì, durante i dibattiti sul tema, è stato osservato un minuto di silenzio in omaggio a Paul Varry. La sua morte, definita simbolica della “violenza motorizzata”, ha portato il Consiglio a richiedere un piano d’azione specifico per proteggere tutti gli utenti della strada, inclusi pedoni e ciclisti.
SUV e sicurezza stradale: una sfida complessa per Parigi
Il rapporto sulla sicurezza stradale del 2023, basato su uno studio del Cerema (Centro studi e competenze sui rischi), conferma che gli incidenti che coinvolgono SUV sono spesso più gravi rispetto a quelli con altri veicoli. Questi veicoli, con un peso medio superiore a 1,8 tonnellate, rappresentano una minaccia particolare nelle aree urbane, dove le strade sono condivise da molti utenti vulnerabili.
L’esecutivo comunale, guidato dalla sindaca Anne Hidalgo, non solo sottolinea l’urgenza del problema, ma sostiene anche una legislazione che permetta agli enti locali di vietare i veicoli pesanti in città. Parallelamente, il Ministero dei Trasporti ha avviato una missione di quattro mesi intitolata “Contro la violenza, proteggere tutti gli utenti della strada”, con l’obiettivo di sviluppare strategie nazionali per ridurre gli incidenti.
Tra le proposte avanzate dal Consiglio di Parigi c’è l’organizzazione di una “tavola rotonda” con la partecipazione delle forze dell’ordine e di altri enti competenti per discutere soluzioni concrete contro la violenza stradale. Mentre il caso di Paul Varry scuote le coscienze, la città della Torre Eiffel si trova a un bivio: adottare misure drastiche per limitare la presenza di SUV potrebbe rappresentare un passo importante verso una mobilità più sicura e sostenibile. Tuttavia, il successo di tali proposte dipenderà dalla capacità del governo centrale e delle autorità locali di collaborare per tutelare tutti i cittadini.