Il governo statunitense – tramite il Dipartimento di Giustizia e alcuni stati – ha ufficialmente chiesto a un giudice federale di costringere Google a vendere il suo browser di ricerca Google Chrome, in quanto l’azienda è sospettata di avere un “monopolio illegale” nell’ambito della ricerca sul web. Se la richiesta dovesse essere approvata, cambierà completamente il modo in cui gli americani cercano informazioni sul web, e potrebbe compromettere anche le ambizioni del colosso di Mountain View per quanto riguarda le intelligenze artificiali.
Google nei guai per le sue strategie anticompetitive: le richieste del Dipartimento di Giustizia americano
Quest’anno le autorità hanno scoperto che Google ha usato delle strategie anticompetitive che l’hanno vista stringere accordi di esclusività pluriennale con Apple, Samsung e altre aziende per far sì che Chrome fosse il browser predefinito nei loro dispositivi, tagliando di fatto le gambe a browser concorrenti come Bing.
Secondo quanto depositato in tribunale questa settimana, uno scorporo di Chrome potrebbe evitare il ripetersi del monopolio, in quanto a quel toglierebbe a Google tutti i suoi vantaggi, facendo in modo che essa giochi alla pari con i suoi vari competitor. Inoltre gli avvocati chiedono l’annullamento dei vari accordi di esclusività stipulati dall’azienda, che già lo scorso agosto erano stati considerati una violazione delle leggi federali.
Inoltre per le autorità, Google dovrebbe distribuire i risultati delle sue ricerche negli Stati Uniti a tutti i suoi competitor, mentre i giudici dovrebbero anche imporle una serie di restrizioni tra cui quella di dare ai siti l’opzione di impedire che i loro dati vengano raccolti dall’azienda per allenare il suo modello di intelligenza artificiale.
Il Dipartimento di Giustizia considera Google un’azienda monopolistica sin dal 2020, quando il giudice distrettuale Amit Mehta ha definito l’azienda come tale. Le accuse mosse oggi potrebbero portare il caso in tribunale il prossimo aprile, con una decisione finale attesa per i mesi successivi. Oltre alla vendita di Chrome, le autorità chiedono che Google Search sia separato dai sistemi Android dell’azienda e dal suo Play Store, anche se non in forma di separazione o scorporo.