Il tanto atteso ritorno di BioWare a Thedas con Dragon Age: The Veilguard ha riportato la saga al centro dell’attenzione, ma non sempre con argomenti positivi. Infatti, non è possibile nascondere anni di scetticismo legati a precedenti delusioni come Mass Effect: Andromeda e Anthem, così come i trailer dello stesso nuovo capitolo di Dragon Age avevano soltanto alimentato i dubbi, in quanto molte persone temevano un focus del gioco sul “politicamente corretto” e soprattutto su una comicità inadeguata per questa saga.
Il gioco ha registrato un buon numero di giocatori attivi e ha stimolato la curiosità dei fan, diventando uno dei titoli single-player più apprezzati di BioWare ed EA su Steam, così come molte recensioni internazionali sono estremamente positive, ma bisogna sottolineare che non si tratta di cifre da capogiro e da record, bensì di risultati che semplicemente vanno oltre le aspettative, se consideriamo i forti dubbi maturati fino alla sua uscita. Infatti, bisogna far presente le numerose polemiche che hanno accompagnato il lancio e che tutt’ora caratterizzano il gioco.
Soltanto poche ore dopo la sua uscita, Dragon Age: The Veilguard è stato vittima di un’ondata di recensioni estremamente basse su Metacritic, molte delle quali concentrate su questioni percepite come politiche piuttosto che sugli aspetti di gameplay. Il gioco è stato criticato per la sua inclusione di personaggi e temi progressisti, come la rappresentazione di Taash, un compagno di gioco Qunari con identità di genere non binaria. Per alcuni giocatori, questa caratteristica ha rappresentato un esempio di “agenda politica”, portando così alla pubblicazione di valutazioni polarizzate e ripetute accuse di “ideologia di genere moderna” e “dialoghi censurati”.
Metacritic Interviene sul Review Bombing di Dragon Age: The Veilguard
In risposta a questo “review bombing”, pratica in cui le recensioni negative vengono pubblicate in massa con intenti provocatori, Metacritic ha rimosso centinaia di valutazioni discriminatorie, con l’obiettivo di mantenere l’integrità del sito e il rispetto tra utenti. Un portavoce ha confermato a Eurogamer che la piattaforma adotta un sistema di moderazione per monitorare e rimuovere recensioni che violano i termini d’uso, includendo filtri per contenuti razzisti, sessisti e omofobi. Questi interventi sono stati sollecitati dalle numerose segnalazioni di utenti i cui commenti erano stati eliminati a causa di insulti o discriminazioni.
Le recensioni negative non si sono fermate al lancio, in quanto la pagina di Metacritic al momento segna 3.8 di voto da parte degli utenti, con ben 64% delle recensioni negative e molti utenti che lamentano il loro aver dovuto riscrivere la recensione perché rimossa, a indicare che forse la moderazione del sito sia andata oltre la semplice violazione dei termini d’uso, o abbia frainteso alcuni commenti, oppure che i filtri sono diventati più severi e non tollerano determinati temi in nessuna forma.
In netto contrasto, Dragon Age: The Veilguard ha una valutazione “Perlopiù positiva” su Steam, dove i giocatori devono possedere e giocare il titolo prima di poter lasciare una recensione. Questo sistema riduce l’incidenza di recensioni manipolate e offre un quadro diverso delle opinioni degli utenti. Su Steam, il titolo ha ricevuto un punteggio medio di 7/10, che rispecchia più fedelmente la valutazione di 83/100 attribuita dai critici su Metacritic.
Il caso di Dragon Age: The Veilguard riflette una tensione ormai comune nei videogiochi moderni: la pressione per una maggiore inclusività si scontra talvolta con le critiche di parte della fanbase, creando un dibattito acceso. Nello specifico di questo gioco, però, uno dei commenti più comuni recita “è un buon RPG, ma è un pessimo Dragon Age”, mostrando come i giocatori si aspettassero qualcosa di diverso, dato che oltre alla parte “politica”, le maggiori criticità riguardano sceneggiatura e gameplay troppo semplice.