La recente chiusura di Manga Library Z ha scatenato una forte reazione da parte di Yoko Taro, noto creatore di videogiochi, il quale ha messo sotto accusa il controllo esercitato dai circuiti di pagamento occidentali, come Mastercard e Visa, sulle piattaforme giapponesi. Secondo le sue parole, questi colossi finanziari impongono restrizioni significative alle piattaforme digitali che ospitano contenuti non conformi alle loro politiche. In sostanza, le piattaforme che decidono di non adeguarsi sono costrette a rinunciare al supporto dei principali circuiti di pagamento, limitando la propria possibilità di raggiungere un ampio pubblico.
Yoko Taro, preoccupato per l’influenza che queste aziende hanno sull’editoria giapponese, ha espresso le sue critiche con parole anche piuttosto dure. In un intervento su X (ex Twitter), ha osservato come il mondo editoriale e simili abbiano sempre dovuto confrontarsi con regolamentazioni che vanno oltre le leggi locali, ma ha evidenziato come sia “pericoloso a un livello completamente nuovo” quando un processore di pagamenti può decidere arbitrariamente quali contenuti supportare. Questo livello di controllo, secondo Taro, non è solo una questione di preferenze sui contenuti, ma si avvicina a una censura imposta a livello infrastrutturale.
Libertà di espressione e democrazia sotto minaccia
Yoko Taro non si è limitato a criticare le scelte di Mastercard e Visa riguardo i contenuti per adulti, i quali sono oltremodo presenti su piattaforme giapponesi come DLsite, Skeb, Fantia, Pixiv e Niconico. Ha condiviso, infatti, una preoccupazione ancora più ampia riguardo la libertà di espressione e le implicazioni democratiche di questa tendenza. Sempre su Twitter, ha sottolineato che non si tratta soltanto di una questione morale o di salvaguardare il diritto a pubblicare contenuti per adulti. Yoko Taro vede questa limitazione come un vero rischio per la democrazia stessa, definendola “una falla nella sicurezza” che mette in pericolo i diritti di espressione.
Gli artisti e i creatori che lavorano su queste piattaforme si trovano sempre più spesso a fare i conti con la necessità di fornire metodi di pagamento alternativi, che però non sono accessibili a tutti, escludendo così una parte del pubblico e limitando la possibilità di raggiungere nuovi utenti. Per molti, inoltre, i servizi di pagamento alternativi non offrono la stessa affidabilità e sicurezza delle opzioni tradizionali, creando una divisione che influenza negativamente la capacità di condivisione e distribuzione dei contenuti.
Per riassumere, Yoko Taro sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra le regolamentazioni di mercato e la libertà di espressione, chiedendo maggiore rispetto per le piattaforme giapponesi e i loro contenuti. Le sue dichiarazioni rappresentano un appello a prendere coscienza dei pericoli di una censura indiretta, esercitata attraverso il potere finanziario, che potrebbe compromettere il panorama culturale e creativo del Giappone e di altre nazioni.