Life is Strange: Double Exposure, la recensione: Ogni azione ha delle conseguenze…o le ha già avute?

Qualche giorno fa vi abbiamo portato la nostra anteprima di Life is Strange: Double Exposure, e nel passare dei giorni, il gioco ha fatto parlare di sé nel bene e nel male per le sue nuove meccaniche di gioco ma anche per l’assenza di un personaggio chiave che molti fan speravano di rivedere, una scelta narrativa che ha sollevato accesi dibattiti online.

E ora, dopo aver esplorato a fondo il nuovo mondo di Max Caulfield, siamo pronti a rispondere ai vostri dubbi, e a immergerci insieme a voi in una disamina dettagliata su quanto vale il nuovo Life is Strange. Siete pronti a scoprire cosa succederà nella strana vita di Max e come dovremmo usare i suoi nuovi poteri per prevenire spiacevoli situazioni sotto il rischio di scatenare eventi multiversali e possibilmente una querela scritta da parte della TVA? Scherzi a parte, Seguiteci nella nostra recensione completa.

Life is Strange: Double Exposure ci riporta nel mondo di Max Caulfield, ma non è la Max che abbiamo lasciato in Arcadia Bay: ora è una professoressa di fotografia alla prestigiosa Caledon University. La storia prende una svolta tragica quando una sua cara amica (non vi spoileriamo chi per correttezza) viene uccisa in circostanze misteriose, scatenando una nuova abilità in Max: non solo può tornare indietro nel tempo, ma ora può saltare tra due linee temporali parallele. L’obiettivo è quello di risolvere il mistero della morte della nostra amica e, possibilmente, prevenirla del tutto.

L’evoluzione del potere di Max in questo nuovo capitolo non è solo un espediente narrativo, ma rappresenta anche una riflessione sui suoi traumi passati dato che come abbiamo visto nei titoli precedenti, i poteri non sono mai privi di conseguenze emotive e morali. In Double Exposure, Max è costantemente in bilico tra scelte difficili e il peso delle proprie azioni ponendo la protagonista e di conseguenza il giocatore difronte a emozioni profonde e dilemmi morali che rendono la trama coinvolgente come solo dontnod riesce a fare.

Molto più “gioco” di quanto fatto in passato

Il gameplay di Double Exposure riprende gli elementi classici della serie Life is Strange, con un focus sulle scelte narrative e le interazioni, ma aggiunge un’innovativa meccanica di “shifting” tra le linee temporali. Max può passare tra due realtà: una in cui la nostra amica è viva e una in cui è morta. Questi salti offrono nuove opportunità di risoluzione di enigmi, che richiedono un’attenta osservazione e la capacità di ricordare le differenze tra le due linee temporali.

Leggi anche Life is Strange: True Colors, la recensione

Le sezioni di decisione e ascolto si intervallano a fasi di investigazione e puzzle che ci hanno ricordato un pochino l’atmosfera di titoli come The Vanishing of Ethan Carter, dove l’esplorazione e la scoperta di dettagli (in questo caso le differenze fra le due linee temporali) sono fondamentali per la narrazione. In Double Exposure, i poteri di Max permettono al giocatore di esplorare le conseguenze delle scelte fatte in un contesto ricco di mistero anche se purtroppo, la trama culmina in un unico punto cardine, il che significa che, sebbene le scelte del giocatore possano influenzare le interazioni e i dialoghi, alla fine tutte le strade convergono alla stessa risoluzione.

Questo aspetto può lasciare alcuni giocatori con la sensazione di un’esperienza limitata visto che in passato, i giochi di questa saga hanno offerto finali multipli, dando ai giocatori una maggiore libertà e responsabilità nelle loro scelte, e la mancanza di tale varietà in Double Exposure potrebbe deludere chi sperava in una narrazione più ramificata ma è chiaro che il team abbia optato per questa soluzione per evitare di dover retconnare i diversi finali in un ipotetico sequel (esattamente come successo con questo Double Exposure che ha dovuto fare a pugni con il finale del primo Life is Strange)

Occhio alla realtà parallela

Dal punto di vista grafico, Life is Strange Double Exposure rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai capitoli precedenti, con una cura per i dettagli che risalta soprattutto nelle animazioni facciali e nell’illuminazione. Anche registicamente c’è da complimentarsi con gli sviluppatori in quanto angoli di ripresa e le differenze visive tra le due linee temporali sono ben delineate, con una chiara distinzione cromatica tra le due: colori caldi e vivaci in una timeline, sfumature più fredde e tetre nell’altra.

In più contrariamente a quanto descritto in sede di anteprima, dove si sono notati piccoli problemi tecnici, in questa disamina completa i problemi sono diminuiti drasticamente. Nonostante queste piccole pecche, Double Exposure si distingue come uno dei titoli più curati della serie, con una presentazione visiva che riflette la maturità della narrazione e la complessità del mondo parallelo di Max.

Life is Strange: Double Exposure è un ritorno trionfale per Max Caulfield, che ci regala una storia emozionante, un gameplay avvincente e una qualità tecnica ottima. Questo capitolo non solo espande l’universo della serie, ma promette di gettare le basi per futuri sviluppi narrativi. Per chi ha seguito le avventure di Max sin dal primo episodio, questo nuovo capitolo è una celebrazione del suo personaggio e una continua esplorazione delle scelte, delle conseguenze e del peso che portano con sé.

Leggi anche Until Dawn, la recensione del remake

Per i nuovi giocatori, è consigliabile iniziare dal capitolo originale per comprendere appieno la profondità della trama e del personaggio. Double Exposure si posiziona quindi come un must-play per i fan delle avventure narrative, offrendo un’esperienza che riesce a innovare senza dimenticare le proprie radici.

Life is Strange: Double Exposure è un’avventura narrativa che continua la tradizione della serie nel combinare mistero, dramma e scelte personali, spingendo il giocatore a riflettere sulle conseguenze delle proprie decisioni, sarà disponibile dal 29 ottobre 2024 per PlayStation 5, Xbox Series X/S, Windows e in futuro su Nintendo Switch