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Scoperta una bioplastica che potrebbe sostituire i packaging di carta.

Da qualche anno a questa parte, la bioplastica è diventato uno dei materiali più utilizzati per realizzare gli imballaggi delle merci, o per creare prodotti monouso. Lo scopo, a detta dei produttori, è principalmente quello di ridurre l’inquinamento ambientale: a differenza delle plastiche, che non si degradano mai, le bioplastiche possono essere biodegradate se esposte ai microorganismi decompositori.

Grazie alla collaborazione tra il Woods Hole Oceanographic Instituition (WHOI) e a Eastman, società specializzata nella realizzazione di prodotti in bioplastica, è stato possibile un materiale in grado di competere anche con gli imballaggi di carta.

Le caratteristiche di questo nuovo tipo di bioplastica rendono il materiale idoneo, per lo meno in astratto, a sostituire i packaging di carta: il polimero non solo ha un bassissimo impatto sull’ambiente, ma addirittura risulta più resistente.

What are Bioplastics

Il CDA poroso: la bioplastica che potrebbe sostituire la carta

Il nuovo elemento scoperto dal WHOI e da Eastman è il biopolimero CDA in versione porosa. Giova precisare che il CDA, ossia il diacetato di cellulosa, è una molecola già conosciuta da tempo e già utilizzata in ambito industriale per sostituire gli imballaggi di plastica.

Di conseguenza, la novità non è tanto la molecola in sé, ma la sua struttura: il CDA in versione porosa, infatti, è in grado di biodegradarsi in acqua a un ritmo 15 volte superiore rispetto alla sua controparte classica.

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Siffatto risultato è stato reso possibile grazie un procedimento sperimentale chiamato “foaming, un procedimento che ha reso porosa la struttura.

Per verificare la biocompatibilità della bioplastica, il materiale è stato lasciato in mare per 36 settimane in condizione di flusso continuo (un ambiente di studio molto simile a quello in cui finiscono i rifiuti umani). Al termine del rigoroso test, il biopolimero ha perso tra il 65 e il 70% della sua massa originale, un risultato definito sorprendente.

Stando alla ricerca, nel prossimo futuro sarà possibile diminuire l’impatto delle plastiche negli ambienti marini. Ma quando sarà possibile vedere questa bioplastica sul mercato? A breve: Eastman ha infatti già lanciato sul mercato un vassoio composto da CDA poroso, che andrà a sostituire i classici vassoi in Styrofoam utilizzati per confezionare la carne.

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Fonti: 1, 2

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Francesco Lanciano

Francesco Lanciano

Classe 1998, videogiocatore incallito e da sempre appassionato alla tecnologia

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