Notizie poco rassicuranti arrivano dalla Volkswagen, che si trova ad affrontare una crisi senza precedenti: la possibile chiusura dello stabilimento di Bruxelles, dove viene prodotta l’Audi Q8 E-Tron. Questo impianto, che rappresenta un esempio di tecnologia avanzata per la produzione di veicoli elettrici, è al centro di polemiche e preoccupazioni.
A settembre, Audi, marchio di proprietà Volkswagen, aveva già annunciato l’intenzione di interrompere la produzione dell’Audi Q8 E-Tron, un SUV elettrico dal costo di circa 80.000 euro, un prezzo che si è rivelato proibitivo per molti acquirenti europei. La mancanza di domanda e l’incapacità di trovare soluzioni valide per il futuro dello stabilimento stanno portando il sito di Bruxelles verso la chiusura definitiva. Nessuna delle 26 proposte di acquisizione o investimenti ricevute ha infatti rappresentato una soluzione praticabile, come riportato da Automotive News Europe.
Problemi strutturali e resistenza sindacale
Il sito di Bruxelles presenta anche diverse problematiche strutturali che ne hanno ostacolato lo sviluppo. La fabbrica è situata lungo una linea ferroviaria, il che rende impossibile un’espansione, e non dispone di una carrozzeria in loco, costringendo l’importazione delle componenti da altre fabbriche. Audi ha già annunciato che la produzione del successore dell’Audi Q8 sarà trasferita in Messico, senza piani per nuovi modelli da produrre nello stabilimento belga.
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Questa decisione rischia di lasciare senza lavoro i 3.000 operai impiegati nello stabilimento, alimentando ulteriori tensioni con i sindacati. Ronny Liedts del sindacato ACV-CSC ha criticato la posizione dell’azienda, affermando che Volkswagen sembra interessata solo a chiudere l’impianto nel modo più rapido possibile, senza prendere in considerazione altre alternative. Le proteste dei sindacati non si sono fatte attendere: lo scorso mese grandi manifestazioni hanno bloccato la capitale belga in segno di dissenso, con ulteriori scioperi minacciati nei prossimi giorni.
Il problema delle auto elettriche di lusso in Europa
La crisi dello stabilimento di Bruxelles evidenzia un problema più ampio nel mercato delle auto elettriche in Europa: molti consumatori non possono permettersi veicoli di lusso come l’Audi Q8 E-Tron. Hillal Sor, sindacalista di Metallos FGTB, ha dichiarato a Euronews che i produttori di auto hanno puntato troppo sui modelli costosi e lussuosi, senza considerare che la fase di transizione verso l’elettrico avrebbe portato inizialmente profitti più ridotti. Di conseguenza, gran parte della popolazione non può permettersi questi veicoli, causando una bassa domanda.
I dati di vendita confermano questa difficoltà: nei primi otto mesi dell’anno sono stati acquistati solo 902.000 veicoli elettrici nell’Unione Europea, rappresentando appena il 12,6% del totale delle vendite. Per sostenere la transizione verso l’elettrico, i sindacati stanno spingendo per maggiori fondi pubblici e il Parlamento Europeo sta valutando misure di protezione, come tariffe sui veicoli elettrici cinesi.
Il futuro incerto di Volkswagen e del settore automobilistico europeo
La situazione è aggravata dalla sovraccapacità produttiva negli stabilimenti tedeschi di Volkswagen, che potrebbe portare il gruppo a chiudere per la prima volta una fabbrica sul proprio territorio. Questo scenario dimostra quanto sia difficile la transizione verso l’elettrico, soprattutto per le case automobilistiche europee, che si trovano a fronteggiare problemi di domanda e difficoltà strutturali.
La chiusura della fabbrica di Bruxelles potrebbe diventare un simbolo di una transizione mal gestita, in cui le aspettative di profitto immediato hanno prevalso sulla necessità di costruire un mercato accessibile e sostenibile per tutti i consumatori.
