L’AGCOM ha approvato uno schema di regolamento che stabilisce le modalità per la verifica dell’età degli utenti in rete, un passaggio fondamentale per garantire la protezione dei minori da contenuti dannosi. Questo provvedimento si inserisce in un contesto normativo sia nazionale che europeo, rafforzando la necessità di implementare meccanismi di controllo efficaci per salvaguardare il benessere dei minori.
Il regolamento risponde anche alle esigenze espresse dal Digital Services Act (DSA), che impone alle piattaforme online di adottare misure adeguate e proporzionate per tutelare i minori, incluse soluzioni per la verifica dell’età. Anche il Testo Unico sui Servizi Media Audiovisivi (TUSMA) e il Decreto Caivano (per cyberbullismo e misure verso i provider per il parental control) sottolineano l’importanza della protezione dei giovani in rete, imponendo, tra l’altro, l’obbligo per i provider di offrire strumenti di controllo parentale sui dispositivi.
Uno degli aspetti più innovativi del regolamento è l’introduzione di un sistema di verifica dell’età basato sul doppio anonimato. Questo sistema garantisce che il fornitore del meccanismo di verifica non conosca né il servizio per cui viene richiesta la verifica, né se l’utente ha già utilizzato il sistema. La verifica è svolta da soggetti terzi certificati, che provvedono a identificare e autenticare l’utente senza condividere informazioni sensibili con le piattaforme.
Il processo di verifica AGCOM con e senza App
Come suggerito anche dal comunicato stampa AGCOM, il processo di verifica può avvenire senza l’uso di app specifiche, attraverso la comunicazione di una prova d’età rilasciata da un soggetto terzo. Questa prova viene poi analizzata dalla piattaforma a cui si sta tentando di accedere, che decide se concedere o meno l’accesso. In alternativa, la verifica può essere effettuata tramite un’app installata sul dispositivo fornita dal soggetto terzo stesso, in linea con quanto previsto dal DSA, che prevede l’accettazione anche dei portafogli europei di identità digitale, sempre più in crescita grazie soprattutto agli aggiornamenti di Google Wallet.
I soggetti regolamentati devono rispettare una serie di requisiti per garantire che i sistemi di verifica siano sicuri, proporzionati e rispettosi della privacy degli utenti. Tra questi, spicca la necessità di conformità al General Data Protection Regulation (GDPR), evitando il trattamento di dati personali come fotografie o documenti di identità. I sistemi devono inoltre essere sicuri per prevenire attacchi informatici, ridurre al minimo gli errori nella determinazione dell’età e offrire facilità d’uso.
Infine, il regolamento promuove la trasparenza e l’inclusività, richiedendo che gli utenti siano informati sul trattamento dei dati e sui rischi connessi alla rete. I fornitori di servizi di verifica dell’età dovranno anche istituire un canale di gestione dei reclami per correggere eventuali errori nelle verifiche, rendendo il processo più affidabile e accessibile per tutti.