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L’AI nella sanità: una ricerca mostra un futuro promettente per l’Italia, con un risparmio di 21 miliardi

L’intelligenza artificiale (AI) è destinata a rivoluzionare il settore sanitario, non solo per le sue capacità innovative, ma anche per il potenziale risparmio economico che potrebbe generare. Questa promettente prospettiva è emersa attraverso un preciso e complesso studio della Rome Business School, dove si evince che in Italia l’implementazione dell’AI potrebbe ridurre i costi sanitari del 10-15% annui, pari a circa 21,74 miliardi di euro. Questo risparmio potrebbe rivelarsi cruciale, soprattutto considerando l’invecchiamento della popolazione: entro il 2050, infatti, oltre il 30% degli italiani avrà più di 65 anni.

L’AI offre diverse applicazioni nel campo medico, dal monitoraggio remoto dei pazienti alla robotica assistenziale, fino alla diagnosi tramite dispositivi intelligenti. Le macchine sono in grado di automatizzare fino al 36% delle attività nel settore sanitario, alleviando così il carico di lavoro del personale medico e migliorando l’accesso alle cure. Come affermato da Valentino Megale, uno dei curatori della ricerca, “Integrare l’IA nel sistema sanitario darebbe sollievo ai lavoratori del settore, sempre più a rischio di burn out“.

Il valore del mercato dell’AI nella sanità sta crescendo rapidamente. Solo nel 2023, il mercato globale ha toccato i 208 miliardi di dollari, con previsioni che puntano a un’esplosione fino a 1.848 miliardi entro il 2030. Anche in Italia, l’introduzione dell’AI nel sistema sanitario è in forte espansione, con un impatto stimato di 3,19 miliardi di euro entro il 2030. Tuttavia, attualmente la sua adozione è ancora limitata, con solo il 26% delle aziende sanitarie italiane pronte a investire in questa tecnologia.

L'AI come assistente medico sanitario

Altri benefici dell’AI nella sanità

Oltre ai risparmi economici e all’ottimizzazione delle risorse, l’AI può migliorare la qualità del lavoro degli operatori sanitari. Ad esempio, un medico spende mediamente 23 ore su 40 in burocrazia, tempo che potrebbe essere notevolmente ridotto grazie all’uso di tecnologie intelligenti. Come sottolinea l’economista Massimiliano Parco, l’intelligenza artificiale potrebbe “aprire più slot per appuntamenti e ridurre il sovraccarico di lavoro amministrativo“. Inoltre, alcuni ospedali italiani, come il Sant’Andrea di Roma, stanno già utilizzando le nuove tecnologie per individuare fratture che potrebbero sfuggire all’occhio umano, dimezzando i tempi delle diagnosi e riducendo l’esposizione alle radiazioni durante esami come le risonanze magnetiche.

Nonostante i vantaggi evidenti, questa tecnologia non sostituirà mai completamente il medico. Le macchine affiancano il personale sanitario, migliorando la precisione delle diagnosi e la rapidità del servizio, ma è sempre l’operatore umano a confermare i risultati. Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie è ancora limitata in molte aree d’Italia, specialmente al di fuori delle grandi città. In conclusione, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare la sanità italiana, riducendo i costi e migliorando l’accesso alle cure, ma è essenziale continuare a investire in formazione e competenze per garantire che queste tecnologie vengano sfruttate appieno.

L'AI come assistente sanitario

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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