Come annunciato nei prossimi giorni, l’AGCOM sta per introdurre un nuovo sistema di sanzioni contro chi diffonde e guarda streaming pirata di contenuti sportivi in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Procura di Roma. Infatti le tre entità hanno stretto un accordo per condividersi a vicenda i dati, in modo da scoprire tempestivamente chi sono i trasgressori, che riceveranno sanzioni di entità che varia a seconda del reato.
AGCOM riconferma le multe
I proprietari degli streaming pirati potrebbero ricevere una pena in carcere, mentre chi guarda semplicemente questi streaming – anche inconsapevolmente – riceverà delle multe. Le autorità non vogliono avere tolleranza per nessuno, come spiegato dal Commissario dell’AGCOM Massimiliano Capitanio in un ‘intervista a Fanpage.it, ma ovviamente la cifra che i colpevoli dovranno pagare sarà commisurata alla sanzione. Chi vedrà uno streaming pirata una volta sola riceverà infatti giusto una multa di 150 euro, mentre chi farà pure abbonamenti ai servizi pirata potrebbe ritrovarsi a pagare multe di 5.000 euro.
Negli scorsi giorni si è parlato anche di “multe automatiche“, ma il nome non deve far pensare che le multe saranno date senza la decisione finale degli organi competenti. Capitanio ha infatti rivelato: “Sì, non so se il termine è corretto, Funziona un po’ come gli autovelox. La segnalazione parte in automatico, ma poi è comunque la Guardia di Finanza che decide come muoversi dopo aver raccolto i dati“. Le multe devono essere ancora emesse, ma lo saranno una volta che saranno messi a punto tutti i protocolli.
Come nella scorsa stagione del campionato, l’AGCOM mira a chiudere i siti pirata, e proprio pochi giorni fa ha annunciato la disabilitazione di “stat buono” e “sienza di te“, siti che trasmettevano illegalmente le partite trasmesse dai canali sportivi di Sky. L’Autorità Garante per la Comunicazione emette poi l’ordine di chiusura 30 minuti dopo la segnalazione.
Tutte le mosse dell’autorità sono mosse non solo dallo scopo di tutelare l’industria sportiva, ma anche gli utenti. Speso questi siti pirata sono gestiti da criminali, che poi usano i dati di chi li usa per i loro loschi affari.