È sorprendente cosa si possa trovare rovistando nei vecchi scatoloni di un garage o di un magazzino. Per l’ex sviluppatore di videogiochi Chad Jessup, la scoperta più interessante è stata senza dubbio un CD contenente una versione beta di Half-Life, il classico FPS di Valve del 1998. Questa scoperta, ora condivisa online grazie all’archivista Reagan tramite l’Internet Archive, rappresenta un vero e proprio tesoro per i fan e per i conservatori di videogiochi.
Jessup, che ha lavorato su titoli come le espansioni di Destiny 2 e Shadowrun per Xbox 360, ha anche collaborato come tester esterno per Half-Life. Pur non apparendo esplicitamente nei crediti del gioco, la sua esperienza e il ritrovamento confermano senza dubbio il suo coinvolgimento. Il 12 settembre, Jessup ha iniziato a svuotare il suo vecchio capanno, e tra una serie di cimeli degli anni ’90, ha trovato il bottino grosso, condividendolo sui social: un CD-ROM datato 20 ottobre 1998, etichettato “Half-Life, Beta 2, Net Test 2”.
Questa versione del gioco, secondo Jessup, risale a poche settimane prima del rilascio ufficiale, ma include una serie di differenze rispetto al prodotto finito. Alcuni giocatori e appassionati che hanno esaminato il contenuto hanno già segnalato la presenza di livelli incompleti, modifiche agli script e texture alternative. Tra le differenze più notevoli si trova una variazione significativa nel livello Forget About Freeman, che nella beta si dirama in una mappa chiamata “Communications Center“, la quale avrebbe poi formato la base della demo di Half-Life Uplink.
Half-Life Beta ora disponibile per tutti
Reagan ha condiviso l’immagine del disco su Internet Archive, permettendo a chiunque di scaricarlo. Tuttavia, far girare questa versione beta non è un’impresa semplice: alcuni commentatori hanno riferito di dover rimuovere determinati file affinché il gioco funzioni, e le modalità multiplayer cercano di connettersi a servizi online ormai inesistenti. Reagan ha comunque fornito una prima analisi delle scoperte sul suo blog, evidenziando differenze nei modelli, nell’AI dei personaggi e negli script del gioco.
La cosa più intrigante è che questa potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Reagan ha passato solo 15 ore con questa build prima di pubblicare il suo resoconto, e l’accenno di Jessup a “livelli incompleti” lascia intendere che ci sia ancora molto da scoprire. Potrebbe trattarsi di un frammento di storia dei videogiochi che, fino a poco fa, si pensava perduto. Chissà quali altre gemme nascoste potrebbero emergere in futuro, e se basta soltanto cercare in un garage o in una rimessa, allora è meglio invitare più sviluppatori a fare pulizia!