Attualmente YouTube Premium rimane l’unico modo legale in cui gli utenti possono vedere video sull’amata piattaforma senza doversi sorbire minuti interi di pubblicità. L’abbonamento offre anche la possibilità di scaricare i video per vederli offline oppure riprodurli in background, e l’accesso ininterrotto a oltre 100 milioni di brani con l’app YouTube Music.
Aumentano nuovamente i prezzi di YouTube Premium
Attualmente l’abbonamento costa mensilmente 11,99 euro per l’account singolo e 17,99 euro per l’account di famiglia, prezzi già di per se più alti se rapportati agli abbonamenti mensili di altre piattaforme streaming. Google ha deciso comunque di aumentare il prezzo dell’abbonamento, con prezzi che diventano forse troppo alti.
Per gli account singoli ci sarà un aumento di appena 2 euro, ossia dagli 11,99 euro attuali a 13,99 euro, mentre quello di famiglia passerà dagli attuali 17,99 euro mensili a 25,99 euro. Praticamente aumenterà di ben 8 euro.
Le giustificazioni dell’aumento: continuare a migliorare Premium e non solo
La piattaforma ha giusticiato quest’aumento dicendo che è necessario per poter continuare a offrire agli utenti un ottimo servizio e funzionalità,migliorare ulteriormente il servizio Premium e supportare i creator e gli artisti che realizzano i video della piattaforma. Questi aumenti entreranno in vigore dal prossimo 12 novembre, ma il servizio può essere annullato in qualsiasi momento, cosa che viene anche ricordata nella mail.
Alla fine l’aumento non è così impattante per l’account singolo, anche se pagare praticamente 14 euro ogni mese per vedere video senza pubblicità è un po’ troppo, anche perché sono praticamente 168 euro all’anno. Certo c’è anche il servizio Music che sicuramente giustifica un pochino di più il prezzo, ma alla fine in quanti accetteranno l’abbonamento di buona volontà?
Inoltre quest’aumento non servirà ad attirare nuovi clienti, considerato che chi voleva già sottoscrivere un abbonamento l’avrà già fatto all’inizio del servizio e che i papabili nuovi abbonati si sentiranno scoraggiati dai prezzi. Delle due è più probabile che questi aumenti faranno perdere diversi abbonati al servizio, che magari passeranno a usare la piattaforma gratuitamente beccandosi pure le pubblicità.
