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Apre lo studio d’animazione Buta Productions: la nostra intervista al co-fondatore e presidente FAR

Il 10 settembre 2024 è stato dato l’annuncio di un progetto molto interessante: FAR (Federico Antonio Russo) e Blou hanno aperto il loro studio d’animazione indipendente Buta Productions, anche abbreviato in ButaPro. Il loro ambizioso obiettivo è quello di portare un cambiamento positivo per tutti i creativi dell’industria degli anime tramite progetti di alta qualità, come comunicato sui social e sul loro sito ufficiale.

FAR e Blou sono partiti prima come appassionati (forse ricorderete anche il blog FAR from Animation) e sono diventati poi veri e propri lavoratori nell’industria degli anime, dove hanno collaborato davvero a tanti progetti in qualità di freelance. A noi fa sicuramente piacere vederli compiere questo grande passo, e non vediamo l’ora di vedere anche i primi progetti a cui stanno lavorando!

Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con il co-fondatore e presidente dello studio, FAR, che ci ha parlato a fondo del progetto, delle esperienze avute nell’industria finora e dello stato attuale dell’industria degli anime. Prima di iniziare vogliamo ringraziarlo per la sua disponibilità e per le sue risposte!

Buta Productions, ButaPro
La mascotte di Buta Productions, Tonko-chan.

Intervista a FAR, co-fondatore e presidente di Buta Productions!

Com’è nata l’idea di fondare Buta Productions? Cosa vi ha spinto a compiere questo grande passo?

FAR: Anche solo 3 anni fa non avrei mai immaginato di aprire uno studio d’animazione, tuttavia con l’accumularsi dell’esperienza mi sono reso conto che era probabilmente l’unico modo per continuare a lavorare in questo settore in maniera sostenibile e con un livello di libertà che ritengo soddisfacente. Spesso quando si lavora come liberi professionisti nel campo della produzione il proprio lavoro viene facilmente devalorizzato e gli studi con cui lavori possono tranquillamente bypassarti una volta compresi quali sono i tuoi migliori contatti in fatto di artisti: non hanno più bisogno di chiamarti, possono semplicemente contattare a loro volta quegli animatori e magari fornire loro un ben più lucrativo contratto. Era diventato quindi necessario sviluppare un brand che andasse ben oltre FAR o il mio partner Blou, e Buta Productions rappresenta un piedistallo decisamente migliore per poter negoziare ad armi pari con gli studi più grandi, i video producer o le grandi media companies.

Com’è nato il nome Buta Productions? E la vostra mascotte Tonko-chan com’è stata concepita? Puoi dirci qualcosa su di lei?

FAR: Ci sono due motivi per la scelta del nome: il primo è che nella sakuga community, la community degli appassionati d’animazione, si è soliti sostituire il termine “otaku” con “buta” che significa maiale in giapponese. È una pratica presa in prestito dalla community delle idol alternative, nella quale certe artiste chiamano affettuosamente i propri fan “maialini”. In un certo qual modo è un po’ come dire “animazione che viene dai fan per i fan” oppure “fan dell’animazione divenuti professionisti”.
Il secondo motivo è che molti degli attuali membri dello studio provengono dal circolo amatoriale d’animazione “Studio Tonton” e il “ton” di Tonton altro non è che la lettura onyomi di maiale, dove invece “buta” è la lettura kunyomi.

Tonko-chan è nata per caso in realtà. Questo giugno commissionai a Raruru, il nostro supervisore delle animazioni e character designer principale, un’illustrazione promozionale per il sito ufficiale e, di sua completa iniziativa, decise di creare un personaggio totalmente originale con tanto di character sheet ufficiale, studi sul suo linguaggio del corpo e persino molti riferimenti ai nostri valori aziendali! Sono rimasto davvero colpito dalla sua dedizione per il lavoro e il suo desiderio di andare oltre ogni mia aspettativa. Non penso che Tonko-chan avrà mai dei progetti animati a lei dedicati ma sicuramente farà capolino in tanti dei nostri cartoni come comparsa! Parleremo più nel dettaglio del suo concepimento e della sua simbologia visiva in un’intervista con Raruru che pubblicheremo sul nostro Patreon.

Buta Productions, ButaPro, FAR, Blou

Prima di fondare lo studio, tu e Blou avete lavorato a tanti progetti. Quali di questi ha lasciato un segno indelebile sul vostro percorso artistico?

Sicuramente Wonder Egg Priority è quello che ha lasciato il segno più indelebile perché è stato il momento che ha introdotto di prepotenza me e Blou in questo settore produttivo ed è anche quello dove il “core team” di Buta Productions si è incontrato. Bocchi The Rock! pure ha avuto un gran peso perché molti la ritengono sicuramente la serie tecnicamente più pregevole alla quale abbiamo lavorato e in questo senso rappresenta l’asticella che dovremo prima o poi superare per dimostrare il nostro valore in questo settore.

Tuttavia, l’occupazione del producer non è soltanto un lavoro artistico, ci sono tanti progetti molto meno interessanti artisticamente che ci hanno insegnato molto a partire dai nostri errori e da quelli dei nostri clienti e collaboratori. In questo senso, anche progetti meno importanti come A Couple of Cuckoos hanno avuto un peso nella nostra crescita personale. Direi che proprio Cuckoos è stato il momento in cui abbiamo realizzato che avremmo dovuto aprire uno studio tutto nostro per ovviare ad alcuni problemi organizzativi tipici del freelancing.

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Nella vostra presentazione su Patreon avete citato le minacce alla creatività nell’industria. Secondo voi come sarà il futuro del medium, la situazione potrà migliorare? E quale volete che sia il vostro ruolo in quel futuro?

FAR: Indubbiamente nei prossimi 10 anni gli anime andranno incontro ad alcuni problemi fisiologici legati al difficile ricambio generazionale nei ruoli senior tra i baby boomer che andranno in pensione e le generazioni più giovani. Questo sicuramente metterà in difficoltà gli studi che sono particolarmente dipendenti dai loro registi e supervisori delle animazioni più anziani ma difficilmente colpirà tutti allo stesso modo. Studi come Cloverworks, A-1 Pictures o MAPPA non saranno colpiti particolarmente per via della loro demografia interna ma altri studi potrebbero trovarsi in situazioni alquanto critiche.

Sarebbe una bugia bella e buona dire però che molti player non abbiano capito la gravità della situazione: in questa nuova decade i budget sono molto aumentati per rendere ben più attrattivo lavorare nell’industria dell’animazione, le serie più lunghe di due cour stanno diminuendo drasticamente così come le serie a due cour che ora si spezzettano molto volentieri, si investe molto di più sulla formazione e tante grandi aziende a capo dei comitati di produzione hanno iniziato a comprare gli studios in difficoltà per poter meglio affrontare le sfide organizzative necessarie per produrre anime di qualità anche in una situazione più complessa di 10 anni fa. Cionondimeno, per quanto ottimi punti di partenza, senza ridurre il numero totale di anime rilasciati a stagione dubito che i maggiori effetti della crisi demografica verranno arginati.

In questo contesto Buta Productions si inserisce come un’ottima alternativa ad uno studio tradizionale per produrre un anime di qualità, purché il committente sia disposto ad investire il corretto ammontare di risorse su di noi si intende (ride). Dopotutto noi investiamo moltissime risorse nella creazione di una pipeline tecnologicamente efficiente e nella formazione di uno staff dall’alto livello di competenza, capace di dire la sua anche su film anime di primissimo livello.

Un altro problema è indubbiamente quello della continua erosione degli spazi dedicati agli anime originali, che sono di fatto sempre più difficili da produrre per una mancanza di competenze specifiche da parte degli staff che però è causata dalla mancanza di opportunità offerte dai comitati produzione. Buta Productions vuole essere una forza innovatrice in grado di revitalizzare questo mercato anche grazie al supporto monetario dei nostri fan grazie al crowdfunding e alla produzione di merchandise originale. Ma anche su questo versante ci sono degli interessanti recenti sviluppi che fanno ben sperare: penso per esempio a Mecha-Ude: Mechnical Arms che dopo anni di kickstarter alla luce del sole è stato trasformato in un progetto televisivo con un comitato di produzione classico. Ci piacerebbe emulare questo modello produttivo per i nostri progetti più ambiziosi.

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La vostra filosofia è molto legata alla parola “kino”. Cosa significa per voi e quando si può definire un anime “kino”?

FAR: Kino è quella sensazione di appagamento estetico che si prova quando ci si trova davanti ad un’opera d’arte così perfetta e fuori dai nostri canoni percettivi da farci gridare, sospirare, lasciare a bocca aperta (ride). Il nostro obiettivo è quello di creare quel genere di opere!!!

In futuro vi piacerebbe collaborare anche con studi d’animazione al di fuori da Giappone?

FAR: In realtà lo abbiamo già fatto! Di recente abbiamo lavorato con uno studio coreano ad un progetto legato ad un videogioco molto popolare. Non ci vogliamo dare restrizioni geografiche in termini di clienti e collaboratori.

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Aprirete anche una sede fisica di Buta Pro?

FAR: Sì, sicuramente appena avremo abbastanza utili da spendere in infrastruttura apriremo uno studio fisico. Stiamo valutando diversi paesi e città che si prestano bene in termini di qualità della vita, costo della vita, tassazione, costo degli immobili e simili fattori.

Senza andare troppo nel dettaglio, puoi dirci cosa aspettarci dai vostri primi progetti?

FAR: Il nostro principale sforzo produttivo al momento è completare la seconda stagione di “Otachan!, che verrà rilasciata nella prima metà del 2025 per poi focalizzarsi su due progetti originali che presto entreranno in pre-produzione. Realisticamente ci vedrete anche produrre presto Opening, Endings e sequenze chiave per show ad alto budget e qualche video musicale.

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Se volete seguire ButaPro visitate il suo sito ufficiale e l’account Patreon, dove troverete sia le informazioni generali sullo studio anche tutti i contatti per contattarli nel caso siate animatori che vogliono partecipare a questo progetto o abbiate progetti da proporre!

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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