Mentre in Norvegia il mercato delle auto elettriche è esploso negli ultimi mesi, registrando risultati che definire da record sarebbe dire poco, in Europa si sta registrando la situazione opposta. Nonostante tutti gli sforzi della comunità europea e dei governi dei singoli stati di proporre incentivi ed agevolazioni sia per i consumatori sia per le società, infatti, il mese di agosto ha fatto registrare un vero e proprio crollo nelle vendite di automotive elettriche come non lo si era mai registrato prima.
C’è da precisare che ad essere in calo non è solo il mercato delle auto elettriche, bensì delle automotive in generale: secondo il rapporto di ACEA, infatti, nel corso del mese di Agosto 2024 in Europa sono state immatricolate 643.637 auto, contro le 787.812 vendute nell’Agosto del 2023. Si tratta di oltre 100.000 vetture in meno rispetto allo scorso anno equivalenti a un calo del 18.3% che pesa parecchio sul mercato.
I tre paesi in cui il calo è stato maggiormente marcato sono la Germania con un -27,8%, la Francia con un -24,3% e l’Italia con un 13,4%, decisamente meno preoccupante rispetto al calo riscontrato dalle prime due ma comunque da non sottovalutare.
Auto elettriche: i numeri del calo
Per quanto riguarda le automotive elettriche nello specifico, le percentuali di vendita totali nel mercato automobilistico europeo quest’anno sono del 14,4%, in netto calo rispetto a un 21% abbondante riscontrato l’anno scorso.
Il mese di Agosto è stato particolarmente negativo per il settore: le immatricolazioni, infatti, sono quasi dimezzate rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Nell’Agosto 2023, infatti, erano state immatricolate 165.204 vetture contro le 92.627 unità di quest’anno, registrando quindi un calo di quasi il 44%.
In sofferenza anche gli altri settori: le ibride Plug-in registrano un calo del 22,3%, le motive a benzina diminuiscono del 17,1%, infine quelle a diesel crollano del 26,4%. Si tratta, quindi, di un periodo generalmente molto negativo per il mercato in tutta l’Unione Europa. Ci auguriamo, però, che sia solo un calo fisiologico dovuto al boom riscontrato nei mesi dell’anno scorso e che il mercato possa tornare a regolarizzarsi il prima possibile.