Il mondo del calcio perde uno dei suoi attaccanti più iconici e influenti. Il 18 settembre 2024 ci ha lasciati Salvatore Schillaci, detto Totò, ex calciatore che all’età di 59 anni perde una lunga battaglia contro un maledetto tumore al colon per cui era stato già operato due volte, il quale non gli ha concesso di continuare a vivere serenamente. Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, era stato sposato due volte e lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole, e tantissimi amici che poteva considerare membri della sua famiglia, tra cui Baggio che ha sostenuto il suo ex collega d’attacco nell’Italia fino alla fine.
Eroe calcistico, Schillaci ha conquistato il cuore di milioni di tifosi, soprattutto grazie alla sua straordinaria performance ai Mondiali del 1990. La sua carriera inizia nel Messina, dove, sotto la guida prima di Franco Scoglio e poi di Zdeněk Zeman, si mette in luce grazie al suo talento da bomber. Con 23 gol nella stagione 1988-1989, si guadagna il passaggio alla Juventus nel 1989 e nella sua prima stagione a Torino, segna 15 gol in 30 partite, contribuendo alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa UEFA. Grazie a queste prestazioni, Azeglio Vicini, all’epoca CT, lo convoca per i Mondiali del 1990, che si disputano in Italia.
È qui che Schillaci scrive la storia: partito come riserva, entra nella prima partita contro l’Austria e segna dopo pochi minuti. Da quel momento, diventa l’eroe delle Notti Magiche, il famoso inno che ancora oggi rieccheggia nelle competizioni sportive del nostro Paese, segnando 6 gol in totale e portando l’Italia fino alla semifinale. Il suo spirito combattivo diventa sempre più evidenti, riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico, mentre la sua energia viene trasformata in reti segnate, dove quelle rifilate a Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda e Argentina sono abbastanza per renderlo capocannoniere del torneo.
Gli ultimi anni della carriera di Totò Schillaci
Nonostante la delusione per la sconfitta in semifinale ai rigori contro l’Argentina, Schillaci riuscì a segnare anche contro l’Inghilterra nella finale per il terzo posto, chiudendo il Mondiale con il Pallone d’Oro del torneo e un secondo posto nella classifica del Pallone d’Oro di France Football, dietro Lothar Matthäus. Questo rappresenta il momento più alto della sua carriera, in quanto successivamente non riesce a replicarsi, pur rimanendo un giocatore chiave del gioco della Juventus.
Successivamente, ha indossato anche la maglia dell’Inter, contribuendo con il suo talento anche ai successi della squadra nerazzurra, ma nel 1994 compie una scelta coraggiosa e diventa uno dei primi calciatori italiani a trasferirsi in Giappone, firmando con il Júbilo Iwata. Qui, torna a essere un idolo, segnando 31 gol nel suo secondo campionato e contribuendo a far conoscere il calcio italiano in Oriente, aggiungendo al suo palmarès anche un campionato giapponese.
Durante la sua carriera con i club, Schillaci ha segnato 190 gol in 517 presenze, un bottino che lo consacra come uno dei bomber più prolifici della sua epoca. Dopo il ritiro dal calcio giocato nel 1997, Schillaci non si allontana mai completamente dai riflettori e partecipa a programmi televisivi come L’Isola dei Famosi e Quelli che il calcio, recitando anche in un episodio della serie Squadra antimafia – Palermo oggi. Nel 2023, prende parte al reality show Pechino Express. Insomma Totò si è fatto abbondantemente conoscere in tutta Italia, ma per gli appassionati resterà per sempre impresso nella memoria come l’eroe dai “grandi occhi spiritati”, capace di far sognare con il suo estro una nazione intera durante quell’estate del 1990.
