Lo spazio è diventato un po’ più vicino a tutti noi con la missione Polaris Dawn, organizzata da SpaceX e in grado di segnare un momento storico per l’esplorazione spaziale, inaugurando una nuova era di viaggi nello spazio con astronauti non professionisti. Questa missione, voluta dal miliardario Jared Isaacman, CEO di Shift4, ha coinvolto un equipaggio composto da Isaacman stesso, il colonnello in pensione Scott Poteet e due ingegnere di SpaceX, Anna Menon e Sarah Gillis, entrambe coinvolte nelle operazioni di controllo delle missioni.
Il punto culminante della missione è stata la prima passeggiata spaziale commerciale, effettuata da Isaacman e Gillis. Collegati alla navetta Crew Dragon tramite cavi di sicurezza di 3,5 metri, i due hanno eseguito test sulle nuove tute spaziali di SpaceX, che offrono maggiore mobilità rispetto ai modelli tradizionali della NASA. La missione ha raggiunto un’altitudine record di 1.400 chilometri, rendendo Menon e Gillis le donne che si sono spinte più lontano dalla Terra. Il tutto è stato opportunamente ripreso e, oggi, è tra le prime tendenze su Youtube, dove il video della “passeggiata” non professionale ha raggiunto oltre mezzo milione di visualizzazioni.
Oltre alla passeggiata spaziale, nei cinque giorni complessivi della durata di Polaris Dawn, l’equipaggio ha svolto più di 40 esperimenti scientifici per studiare gli effetti della permanenza nello spazio sul corpo umano. Ora, dopo aver trascorso diversi giorni nello spazio, la capsula Dragon di SpaceX è ammarata con successo nel Golfo del Messico la mattina di domenica 15 settembre, riportando a casa i quattro astronauti dell’equipaggio e rappresentando un ulteriore passo avanti nell’esplorazione spaziale commerciale. La discesa è stata documentata da SpaceX e condivisa su X/Twitter per la curiosità di tutti gli appassionati.
I risultati di Polaris Dawn
La missione Polaris Dawn ha anche rappresentato un’opportunità per testare le nuove tute spaziali realizzate da SpaceX, innovative sia dal punto di vista tecnico che estetico. Queste tute, più leggere e alla moda rispetto alle tradizionali divise NASA, integrano tutti i sistemi di sopravvivenza, tra cui aria, pressione, impianti elettrici e acqua, offrendo una maggiore mobilità. È stato anche testato con successo il sistema di comunicazione Starlink di SpaceX, dove sono riusciti con successo a connettersi a Internet tramite un collegamento laser, sfruttando i satelliti e permettendo una videochiamata di 40 minuti con la Terra.
Indubbiamente questo dimostra il potenziale della rete satellitare per future comunicazioni nello spazio profondo, ma al di fuori dei test puramente tecnologici, Polaris Dawn è stata caratterizzata anche da situazioni speciali. In un toccante momento della missione, Sarah Gillis ha suonato il violino nello spazio, eseguendo una versione evocativa del tema di Rey, tratto dalla colonna sonora di Star Wars: Il Risveglio della Forza di John Williams. Questo evento ha aggiunto un aspetto umano e culturale alla missione, mostrando come l’arte possa trovare spazio anche in contesti avanzati come questo.
Concludendo, Polaris Dawn rappresenta un passo avanti cruciale nell’era dei voli spaziali commerciali. Il successo della missione non solo dimostra che aziende private possono affrontare con successo missioni spaziali complesse, ma getta anche le basi per future collaborazioni tra settore pubblico e privato. Inoltre, il coinvolgimento di figure come Gillis e Menon potrebbe ispirare una nuova generazione di donne a intraprendere carriere nell’ingegneria aerospaziale, contribuendo a rendere il settore sempre più inclusivo e diversificato.
