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Naruto, Masashi Kishimoto parla di uno dei suoi più grandi rimpianti e di come Boruto sia riuscito a risolverlo

In occasione del 25esimo anniversario dalla prima pubblicazione di Naruto, Masashi Kishimoto è stato ospite di un’importante fiera del fumetto in Francia assieme a Mikio Ikemoto, ex assistente del mangaka e autore di Boruto: Naruto Next Generations, sequel ufficiale dell’opera.

Si è trattata di un’intervista incentrata soprattutto sul lato umano dei due autori, di come Ikemoto abbia iniziato come studente e di come ora, secondo Kishimoto, sia addirittura “riuscito a superare il maestro” e del privilegio di poter essere il “primo lettore di Boruto”. Le domande sull’universo narrativo di Naruto, purtroppo, sono state ben poche, tuttavia ce ne sono un paio molto interessanti e che svelano qualche retroscena in più riguardo le due opere.

La prima, ad esempio, riguarda il capovolgimento di prospettiva tra Boruto e l’opera madre. Kishimoto e Ikemoto, infatti, svelano che l’intento del sequel era proprio quello di mostrare una situazione opposta rispetto a quella di Naruto, evidenziando cioè il cambiamento di un ragazzo nato con ogni cosa che, a un certo punto della sua storia, si sarebbe ritrovato a non possedere più nulla.

naruto

Masashi Kishimoto e uno dei più grandi rimpianti di Naruto

Già in passato Kishimoto aveva rivelato come Sakura fosse uno dei più grandi rimpianti che gli erano rimasti dopo la fine di Naruto. L’autore rimpiange ancora oggi il fatto di non aver mai mostrato il suo sviluppo nel corso del time skip, né approfondito la sua famiglia o la sua vita al di fuori rispetto all’essere una kunoichi del Villaggio della Foglia.

sakura

Nell’intervista fatta in Francia, Kishimoto ha ulteriormente argomentato su Sakura, rivelando la natura del problema e come, secondo lui, Mikio Ikemoto sia riuscito a risolvere parzialmente il suo problema all’interno di Boruto:

“All’inizio non avevo idea di come sviluppare Sakura per come si sarebbe meritata. All’epoca era difficile per me comprendere il cuore di una giovane ragazza, quindi non mi ci sono soffermato molto. Questo è qualcosa che Mikio Ikemoto è riuscito a fare con Sarada, la protagonista femminile di Boruto. Lei è anche il personaggio che trovo graficamente più riuscito.”

Sarada, da questo punto di vista, è in un certo senso la redenzione di Masashi Kishimoto, che ha visto il suo ex assistente riuscire con la ragazza laddove lui aveva fallito con Sakura.

boruto sarada

Leggi anche: Naruto e l’insegnamento più importante dell’opera di Masashi Kishimoto: cosa significa essere un Ninja

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Daniela Reina

Daniela Reina

Nel tempo libero viaggia attraverso tempo, spazio e mondi di fantasia in compagnia di qualche buona lettura. Il suo manga preferito è Berserk, l'anime Neon Genesis Evangelion.

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