I social network hanno radicalmente trasformato la società a partire dagli anni ’10 del XXI secolo e si potrebbe a lungo discutere del loro impatto, negativo o positivo che sia, sulle dinamiche sociali, specie per quanto riguarda le fasce più giovani della popolazione.
Difficilmente, però, si sarebbe riusciti a immaginare che, da un certo punto di vista, le piattaforme social sarebbero state paragonate alle sigarette per il loro effetto nocivo. Accade negli Stati Uniti, dove il Congresso americano si è riunito per valutare l’opportunità di inserire un’etichetta, simile a quella presente sui pacchetti di sigarette, per avvisare dei potenziali pericoli dei social network.
I social network come le sigarette? Gli Stati Uniti valutano un’etichetta
La peculiare proposta avanzata Oltreoceano è stata presentata da 42 Procuratori generali al Congresso (in sostanza, la Camera dei Deputati americana), sulla base di un avviso pubblicato lo scorso anno da Vivek Murthy, responsabile dell’Ufficio federale per la salvaguardia della salute pubblica.
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Nel fascicolo pubblicato, Murthy metteva in rilievo i rischi che i giovani americani corrono ogni giorno sui i social network, evidenziando contemporaneamente come i minori tendano a passare troppo tempo su queste piattaforme.
Proprio lo scorso giugno, Murthy era tornato sull’argomento con una lettera aperta in cui esortava il legislatore americano ad intervenire apponendo un’etichetta sui social network e ribadendo come l’uso prolungato di questi sia “associato a danni significativi sulla salute mentale degli adolescenti”.
Appare opportuno precisare che la proposta formulata davanti al Congresso non intenda rendere più sicure le piattaforme sociali (anche perché una semplice etichetta non può rendere in automatico un social network meno pericoloso), bensì aumentare la consapevolezza degli americani in merito ai rischi collegati all’utilizzo eccessivo dei social.
Dunque, si tenta di evitare che l’utilizzo eccessivo di piattaforme come Facebook o Instagram possano portare il soggetto minore a sviluppare una dipendenza dal prodotto elettronico. La proposta è stata avanzata, tra gli altri, dai Procuratori generali dello Stato di New York, California, Colorado, Kentucky, Mississippi, New Jersey, Oregon e Tennessee e ha ricevuto un forte sostegno sia da esponenti repubblicani, sia da esponenti democratici.
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