Kaitlyn ‘Amouranth’ Siragusa, una delle star più seguite del mondo dello streaming, si è trovata nuovamente sotto i riflettori per una vicenda che proprio in queste ore ha scosso il suo impero digitale. Il 6 settembre 2024, senza alcun preavviso, YouTube ha eliminato il suo canale principale da oltre un milione di iscritti, a seguito di una battaglia iniziata con il ban del suo canale ASMR.
Questa controversia trova una data di inizio nel 20 agosto 2024, quando la piattaforma di proprietà di Google ha chiuso il suddetto canale per “contenuti sessuali”. Amouranth, sorpresa dalla decisione, ha negato di aver violato le regole e al tempo dichiarò di non aver alcun rimpianto su ciò che aveva fatto. Tuttavia, il peggio doveva ancora arrivare. Cercando di aggirare il blocco, la streamer ha continuato a postare contenuti sul suo account principale, una mossa che ha portato YouTube a una decisione drastica: la chiusura definitiva del suo canale primario.
Il motivo? Violazione delle regole sul “ban evasion”, ovvero l’uso di un altro account per continuare a caricare o trasmettere contenuti dopo che un canale è stato bannato. Questo tipo di comportamento non è nuovo per Amouranth, che in passato ha già subito numerose sospensioni da Twitch per contenuti considerati troppo espliciti, specialmente durante le sue controverse trasmissioni ASMR.
La risposta di Amouranth
Come se non bastasse, oltre all’eliminazione del canale principale, Amouranth si è trovata privata anche del suo canale personale, sul quale non pubblicava contenuti e dove era in possesso della versione premium di YouTube. Il tutto le è stato segnalato nella stessa e-mail, senza avvisi preventivi e senza aver ricevuto infrazioni in precedenza, almeno secondo quanto dichiarato dalla streamer stessa, visibilmente annoiata dalle azioni, definite ingiuste, della piattaforma contro di lei.
Nonostante l’eliminazione del suo canale rappresenti un duro colpo per le sue entrate su YouTube, Amouranth non sembra troppo preoccupata. La streamer ha altre fonti di reddito: oltre ad avere accordi vantaggiosi con piattaforme di streaming come Kick, possiede stazioni di servizio e ha investimenti in diversi settori. Insomma, l’impero Amouranth si regge su più pilastri.
YouTube, al momento, non ha risposto alle domande della creatrice né ha chiarito se ci sarà la possibilità di un ritorno sulla piattaforma, lasciando dunque la situazione in sospeso. La popolare streamer potrebbe tentare un appello, ma la sua storia di scontri con le piattaforme non lascia presagire un esito rapido e favorevole. In sintesi, il caso Amouranth evidenzia quanto sia rischioso sfidare le regole delle piattaforme, soprattutto quando queste reagiscono con mano pesante.