L’11 febbraio 1999 uscì in Giappone Final Fantasy VIII, ottavo capitolo principale della serie di giochi di ruolo creata da Hironobu Sakaguchi poco più di 10 anni prima. In America il gioco arrivò il 9 settembre dello stesso anno, mentre noi europei avremmo dovuto aspettare il successivo 27 ottobre. Questo ottavo capitolo della serie ebbe un pesante fardello da sostenere: essere all’altezza del suo predecessore Final Fantasy VII, uno dei videogiochi più importanti della storia.
Non a caso il team di Square che lavorò al titolo fu lo stesso del precedente, con Yoshinori Kitase alla direzione, Kazushige Nojima alla sceneggiatura e Tetsuya Nomura al design dei personaggi. Alle musiche, invece, ci fu ancora una volta Nobuo Uematsu, che per il titolo compose forse una delle sue migliori colonne sonore con brani immortali come “The Man with the Machine Gun“.
La storia e le meccaniche di Final Fantasy VIII
Come il precedessore e Final Fantasy XV, Final Fantasy VIII fu ambientato in un mondo moderno, e raccontò la storia di Squall Leonhart, un giovane soldato e studente del Garden di Balamb che dopo un’importante missione rimane invischiato in un intrigo internazionale assieme ai suoi compagni Zell Dicht, Selphie Tilmitt, Quistis Trepe e Irvine Kinneas e all’avvenente Rinoa Heartilly, con la quale instaurerà anche un rapporto amoroso.
Questo capitolo tentò poi di rivoluzionare in parte il gameplay della saga aggiungendo al combattimento con l’ATB (Active Time Battle) il sistema delle Junction, con il quale si potevano potenziare i personaggi del party tramite le magie assimilate dagli avversari, cosa che avrebbe potuto renderli molto potenti, più di quanto non si potesse con l’aumento dei livelli. Salire di livello nel gioco fu poi molto più semplice, in quanto bastavano sempre solo e soltanto 1.000 punti esperienza. Ma le minacce sparse per il mondo di gioco non stavano mica a guardare, visto che anch’esse progredirono a pari passo con i giocatori.
Un altro aspetto molto amato del titolo è anche il suo minigioco di carte Triple Triad, che ispirdòaf tutti i successivi giochi di carte della serie come il Tetra Master e il recente Queen’s Blood. Triple Tirad divenne anche un gioco a sé ed è tutt’ora giocabile pure all’interno dell’MMO Final Fantasy XIV.
Quanto è davvero apprezzato Final Fantasy VIII?
Qui in Italia, Final Fantasy VIII è tutt’oggi considerato uno dei migliori capitoli della serie anche per il fatto che all’epoca della sua uscita fu il primo ad avere una traduzione completa in italiano. Assieme a Pokémon Rosso e Blu fu in generale uno dei primi jrpg ad avere una traduzione nella nostra lingua.
Tuttavia è uno dei capitoli più discussi per via soprattutto della storia, dei personaggi e del sistema di Junction. Infatti Final Fantasy VIII è ricordato in parte per essere pure il primo gioco ad avere le tanto amate “nomurate” in certi punti della sua storia, con cose che non tornano o che sono poco sviluppate e criptiche.
Anche i personaggi alla fine non presentarono chissà quale profondità rispetto a quelli del VII o del successivo IX, ma riuscirono comunque ad entrare nel cuore di molti (soprattutto Squall, Rinoa e Laguna Loire).
Tra i fan più affezionati al titolo, c’è chi spera che in futuro possa tornare tramite un progetto Remake come quello di Final Fantasy VII. Chissà se pure Square-Enix ha intenzione di realizzare dei nuovi progetti su questo titolo, che intanto potete recuperare su diverse piattaforme tramite la sua versione remastered, che quest’anno fa 5 anni.