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CODA chiede informazioni sui leaker di anime a un tribunale americano

La CODA (Content Overseas Distribution Association) è un’associazione commerciale con sede a Tokyo che ha come scopo non solo la distribuzione di contenuti giapponesi all’estero ma anche la lotta alla pirateria. Essa lotta quindi anche contro i leaker, che spesso diffondono informazioni sui manga o sulle serie ben prima della loro uscita sui social.

L’anno scorso alcuni stranieri sono stati arrestati a Tokyo per aver diffuso immagini di manga delle riviste Weekly Shonen Jump e Weekly Shonen Magazine, e per un certo periodo si è parlato anche di una possibile fine dei “leak dei mercoledì”. In realtà l’arresto non ha fermato niente e nessuno, ma ora la CODA ha attuato una mossa che mieterà molti account.

Toho e Aniplex chiedono una lista di leaker a un tribunale americano per conto della CODA

Per conto dell’associazione, le due aziende Toho e Aniplex hanno portato un tribunale negli Stati Uniti a chiedere le informazioni di alcuni account di X/Twitter che hanno diffuso in anteprima immagini di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba e Jujutsu Kaisen.

CODA, leak

Questo procedimento ha portato il tribunale ad avere tra le mani una lista di 12 account, dove però figurano anche nomi di persone che non sono leaker. Ad esempio nella lista figura anche Liz, utente che non ha mai leakato nulla, e che apparentemente è stato segnato perché ha fatto dei post su Demon Slayer durante la trasmissione giapponese degli episodi, cosa che hanno fatto praticamente migliaia di persone in tutto il mondo.

Liz è solito postare lo staff degli episodi delle serie che segue, ma lo fa sempre quando sono informazioni già di dominio pubblico. Quindi, come mai un utente che non ha mai leakato nulla in vita sua è stato inserito in questa lista?

A quanto pare Toho e Aniplex avrebbero dato ai siti di streaming internazionali una versione degli episodi che riporta un watermark e dei crediti sbagliati, in modo che nessuno potesse vedere la versione uscita sule televisioni giapponesi. Quindi se uno posta immagini e informazioni sullo staff che non vengono dalle versioni internazionali, rischia di finire in dei casini legali anche se vengono postate dopo l’uscita dell’episodio, ossia quando sono di dominio pubblico.

CODA, leak

Una cosa che non ha assolutamente senso, e speriamo che coloro che non c’entrano niente con i leaker possano difendersi in qualche modo. Almeno questo provvedimento pare aver portato anche alla sospensione di un noto leaker che aveva violato le regole di X.

Leggi anche Frieren: in Messico compare un murale dedicato alla serie.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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