Se siete abitanti del web e soprattutto appassionati di anime e manga, avrete sicuramente sentito parlare almeno una volta dei famosi “codici” da consultare su nHentai, uno dei siti più popolari dedicati alla pornografia in formato doujinshi/manga erotico. Purtroppo, però, il sito non è stato sempre lontano dai guai, considerando il suo aver avuto diverse problematiche per via di manga e doujinshi protetti dal copyright, come la situazione affrontata a inizio 2024 che ha portato alla rimozione di 12.000 gallerie. Attualmente si trova al centro di una controversia legale a seguito di una causa proprio per violazione del copyright presentata dalla società californiana PCR Distributing.
Come riportato da Torrentfreak, questa azienda, che gestisce diversi marchi di hentai come J18 e JAST USA, ha accusato nHentai di non rispondere alle richieste di rimozione dei contenuti pirata e di distribuire illegalmente opere protette da copyright. La querela segna una nuova battaglia nella lotta contro la pirateria di contenuti hentai, una nicchia in crescita all’interno del mondo dei manga e degli anime.
nHentai, che vanta oltre 80 milioni di visite mensili, non ha risposto alle richieste dei detentori dei diritti che, nel frattempo, avevano inviato notifiche di rimozione DMCA, lasciando i contenuti disponibili sul sito senza permesso. Questo comportamento ha spinto PCR Distributing a prendere misure legali più drastiche, culminate con la causa intentata presso un tribunale federale della California.
nHentai in causa da molto tempo, ha tentato anche la via “privata”
La battaglia legale non è cominciata ora. Già in precedenza, PCR aveva ottenuto un’ingiunzione DMCA per costringere Cloudflare a rivelare l’identità delle persone dietro nHentai, ma i legali del sito hanno reagito prontamente, opponendosi alla divulgazione dei dati personali e sostenendo che l’ingiunzione non avrebbe dovuto essere concessa. Nonostante questa opposizione, il futuro legale di nHentai rimane incerto, soprattutto dopo che PCR ha deciso di procedere con una causa più ampia per violazione del copyright.
Secondo la denuncia, nHentai non può beneficiare delle tutele offerte ai siti che ospitano contenuti generati dagli utenti, poiché non consente il caricamento di materiale da parte dei visitatori. Questo significa che il sito non può invocare le protezioni previste dalla sezione 512 del DMCA, rendendolo più vulnerabile alle accuse di violazione diretta dei diritti d’autore.
Un aspetto interessante della vicenda è il tentativo di nHentai di risolvere la questione in modo confidenziale. Nell’ottobre del 2023, gli avvocati del sito avevano proposto un accordo a PCR per risolvere tutte le accuse di violazione del copyright, ma la proposta è stata respinta. PCR ha insistito affinché nHentai rimuovesse i contenuti incriminati, ma questo non è avvenuto.
Ora, PCR non si limita a chiedere danni economici, ma vuole anche che il sito venga bloccato. L’azienda richiede un’ingiunzione che impedisca a nHentai di continuare a violare i diritti d’autore e chiede che il dominio nHentai.net venga trasferito direttamente a PCR. Se ciò non dovesse essere possibile, PCR chiede che terze parti come i motori di ricerca, gli ISP e i provider dei domini blocchino l’accesso al sito negli Stati Uniti.
In questi giorni, nHentai risultava anche inaccessibile, in quanto i DNS del dominio non puntavano a nessun server attivo, con gli utenti che pensavano potesse essere un segno di un primo impatto delle conseguenze legali. Tuttavia, il sito è tornato operativo e ora si prevede che risponderà presto alla causa, visto il suo precedente tentativo di opporsi alle richieste di divulgazione dei dati.