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Astro Bot, la recensione: una nuova mascotte fa brillare il mondo dei platform

Nell’ormai lontano 2018, Sony, forte dei buonissimi numeri raccolti dal suo PlayStation VR in quanto a vendite, decise di impegnare notevoli forze produttive per la creazione di titoli fruibili da tutti coloro i quali avevano deciso di dare fiducia a quella che all’epoca veniva vista come la nuova frontiera del gaming: la realtà virtuale.

La major nipponica dunque decise di far sviluppare numerosi titoli dai propri studi; qualcosa di strutturato, sia ludicamente che narrativamente, che venisse considerato dai videogiocatori come qualcosa in più di una semplice tech demo mordi e fuggi, e che potesse in qualche modo espandere un parco titoli fino a quel momento piuttosto scarno. In sostanza, il piano di Sony era quello di creare un system-seller, qualcosa che potesse spingere anche gli utenti più diffidenti ad acquistare un PS VR. I risultati di tale operazione furono discreti, ma non permisero comunque al visore di affermarsi sul mercato, anche a causa di una tecnologia per certi versi nata “vecchia”.

Tra i titoli di cui sopra, non tutti ricorderanno Astro Bot: Rescue Mission, un platform sviluppato dal team Asobi, divisione interna del compianto Japan Studio, che vedeva come protagonista un simpatico robot di nome Astro; il titolo, che commistionava in maniera estremamente sapiente il gameplay di un classico platform 3D con la realtà virtuale, fu un vero e proprio successo, e venne giustamente osannato dalla critica che lo considerò, senza dubbio alcuno, il miglior titolo disponibile per il visore targato Sony.

Ecco la nostra recensione di Astro Bot!

Con il lancio di PlayStation 5, la major nipponica, per “pubblicizzare” le nuove feature della propria console, diede mandato ad Asobi di sviluppare un nuovo gioco con protagonista il robot biancazzurro, da regalare a tutti quelli che decisero di tuffarsi in quella che all’epoca veniva chiamata next gen: Astro’s Playroom. Il titolo chiaramente abbandonava la realtà virtuale per far spazio ad un platform old school ricco di idee estremamente originali, che rendevano il gioco estremamente vario e divertente, e puntava tantissimo anche sul caro vecchio “fattore nostalgia”, grazie ad una quantità illimitata di citazioni relative al mondo PlayStation, ed a quello dei videogiochi in generale. Nonostante le intenzioni originali di Sony, che erano quelle di mostrare al mondo le novità della neonata console, Astro’s Playroom divenne un vero e proprio successo; gli acquirenti di PS5 osannarono oltremodo la produzione, che lo ribadiamo, aveva indubbie qualità, ed iniziarono a chiedere a gran voce un titolo che fosse qualcosa di più di una “demo” creata a scopo commerciale.

Così qualche mese fa Sony decise di accontentare i tanti fan dell’adorabile Astro, annunciando ufficialmente l’arrivo di un videogioco interamente dedicato a lui, con valori produttivi sicuramente più elevati e ben diversi rispetto ai suoi comunque illustri predecessori. Il titolo, chiamato semplicemente Astro Bot, sin dai primi trailer ha saputo conquistare praticamente tutti; grazie ad una veste grafica coloratissima ed accattivante, e ad un gameplay che si mostrava già dai video come estremamente più rifinito se confrontato ai precedenti, l’attesa per la nuova incarnazione di un brand che, pian piano, sta sgomitando per guadagnarsi il posto che merita tra le esclusive dei PS Studios, e che potrebbe addirittura diventare un vero e proprio riferimento per gli amanti dei platform, è enorme.

L’unica incognita starebbe proprio nell’inesperienza del Team Asobi, ritrovatosi a dover sviluppare un titolo “completo” e soprattutto venduto a prezzo praticamente pieno. Abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima Astro Bot, che sarà disponibile ufficialmente domani, 6 Settembre, in esclusiva PlayStation 5, e vi assicuriamo che la prova a cui si è sottoposto il team Asobi è stata superata a pieni, anzi, pienissimi voti. Curiosi di scoprirne di più? Bene, proseguite nella lettura!

Astro Bot Copertina

Poca narrativa, ma tanto carattere e soprattutto identità!

Astro Bot, come numerosissimi altri esponenti del genere platform, e a differenza di gran parte delle esclusive Sony, non intende assolutamente puntare sulla narrativa, quanto piuttosto sul contesto e sull’atmosfera. Astro ed i suoi fidi amici bot infatti, durante un viaggio intergalattico a bordo della loro astronave, la cui silhouette risulta essere stranamente familiare, vengono intercettati dall’Alieno, già villain di Astro Bot: Rescue Mission, il quale da sfoggio di tutta la sua malvagità distruggendo il veicolo, rubando la sua scheda madre e disperdendo i bot nelle varie galassie che vanno a comporre il mondo di gioco.

Atterrato su un pianeta desertico, che funge da hub principale, sarà compito di Astro recuperare tutti i bot dispersi, oltre che i vari pezzi della sua astronave tenuti in ostaggio dai boss dal design sempre accattivante e riuscitissimo, viaggiando attraverso galassie e livelli che muovendosi tra un ottimo citazionismo ed idee geniali, risultano avere un’identità propria, ben definita e soprattutto capace di accattivare sia i più piccoli, sia tutti i fan che hanno passato la propria vita in compagnia di una console di casa Sony. Inizia così l’avventura di quella che a tutti gli effetti potremmo definire come la nuova mascotte PlayStation; un’avventura originalissima, che eleva Astro e gli garantisce un posto nell’Olimpo delle produzioni Sony.

Come anticipato infatti, nonostante l’impianto narrativo sia praticamente inesistente, e rappresenti poco più che una scusa per far imbarcare il piccolo robot nell’ennesima avventura, Astro Bot riesce comunque ad avere un’identità ed un’immaginario ben definiti, grazie all’eccelso lavoro fatto dagli sviluppatori di Team Asobi; anche chi non ha giocato i vari Rescue Mission ed Astro’s Playroom, infatti, dopo pochi minuti si sentirà parte integrante di un mondo che, seppur senza parole, sa come trascinare il giocatore per farlo sentire a casa.

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Infatti, nonostante le numerose citazioni, e la massiccia presenza di riferimenti a tutto ciò che riguarda il mondo PlayStation, anche in senso estremamente stretto, Astro Bot riesce comunque ad essere un titolo la cui costruzione risulta essere particolarmente memorabile, in cui l’identità la fa da padrona. Gli sviluppatori infatti hanno saputo bilanciare sapientemente la propria visione artistica e “narrativa” con la necessità di inserire numerosissimi e graditissimi riferimenti alla console targata Sony ed a tutto ciò che gli gira intorno, riuscendo nell’impresa di non creare un titolo non mosso unicamente dall’effetto nostalgia e dal classico sorriso dettato dal “guarda, ci han messo anche questo“. Ci rendiamo conto del fatto che l’impresa fosse particolarmente ardua, in quanto la tentazione di “accontentare” in maniera estremamente furba i giocatori poteva essere parecchio forte; per fortuna però Team Asobi ha compreso che quella non era la via giusta, e, seppur senza strafare, è riuscito a sfornare un prodotto che, come già anticipato, sa come bilanciare il citazionismo e la novità, sfruttando il primo in maniera estremamente brillante e rendendolo non un elemento di contorno, ma un qualcosa di funzionale sia al gameplay, sia al world building.

In sostanza dunque nonostante Astro Bot non abbia un impianto narrativo vero e proprio, il lavoro svolto dagli sviluppatori dal punto di vista di quello che potremmo impropriamente definire world building, e soprattutto dal punto di vista dell’asservimento del citazionismo alla direzione artistica ed al gameplay, è semplicemente egregio, e da promuovere a pieni voti, soprattutto se si pensa alla genesi di questo brand e di questo prodotto.

Uno dei migliori platform della gen

Dal punto di vista del gameplay, ve lo diciamo senza mezzi termini: Astro Bot è una vera e propria delizia, oltre che uno dei migliori platform della gen e degli ultimi anni. Le sei galassie che compongono il titolo nascondono una classica struttura a livelli, da esplorare in lungo e in largo alla ricerca di bot da salvare e segreti di ogni tipo, oltre a dei mondi bonus da sbloccare esplorando una world map viva e capace di mutare man mano che si procede nel titolo.

Astro Bot, in sostanza, si presenta come un classico platform 3D; l’obiettivo del giocatore sarà infatti quello di arrivare alla fine di ogni livello saltando, correndo, riducendo ad un ammasso di circuiti non funzionanti nemici e mini boss, e soprattutto raccogliendo quanti più bot possibili, utili a sbloccare il nascondiglio del boss della galassia. Eppure, nonostante una struttura ludica estremamente semplice, Astro Bot riesce continuamente a stupire e, soprattutto, a divertire il giocatore.

Astro Bot

Infatti, la struttura estremamente basilare del titolo viene ampliata sia dai tanti collezionabili di difficile reperibilità, che doneranno più di un grattacapo anche ai giocatori più navigati grazie a delle trovate di level design e non solo, sia da una serie di accorgimenti di non poco conto, capaci di arricchire notevolmente il comparto ludico dell’esclusiva PlayStation. In numerosissimi livelli infatti, saranno disponibili dei power up di varia natura, che doneranno delle abilità speciali al piccolo Astro; tali potenziamenti, disponibili chiaramente solo fino alla fine del livello, renderanno ad esempio i pugni del protagonista più forti e prensili, gli permetteranno di cambiare le proprie dimensioni, di ingigantirsi assorbendo dell’acqua e così via. Abbiamo particolarmente apprezzato il fatto che, nonostante ad un certo punto del gioco i power up si ripetano, gli sviluppatori hanno sempre trovato nuovi modi per utilizzarli; il pattern di gameplay infatti è diverso di livello in livello, e l’utilizzo dei potenziamenti è perfettamente integrato all’interno del suddetto. Ci saranno casi in cui saranno utili ad esempio per aggrapparsi da un punto all’altro, mentre altri in cui invece dovranno essere utilizzati per svelare i punti deboli o sconfiggere i nemici più coriacei presenti a schermo.

Anche i livelli senza potenziamenti offrono tantissima varietà, e risultano comunque essere molto divertenti da giocare grazie anche al fatto che hanno temi e pattern ludici sempre nuovi, diversi, ed estremamente intelligenti. Raramente infatti, nel corso dell’avventura, ci siamo trovati davanti a due livelli uguali nella struttura o comunque nel concetto; si passa dal liberare robot giganti a giocare ai tanti giochi presenti in un futuristico casinò, fino ad arrivare a scalare alberi giganti che tanto ricordano il caro vecchio Deku Tree di The Legend of Zelda.

Tra boss e collezionabili

Anche gli scontri con i boss sono costruiti in maniera estremamente sapiente; per quanto semplici nella realizzazione, sfruttano alla grandissima tutte le feature utilizzate dagli sviluppatori per arricchire questo titolo, tra cui un utilizzo del DualSense semplicemente magistrale, e risultano anche essere sceneggiate in maniera estremamente spettacolare, divenendo piacevolissime anche da guardare, oltre che da giocare. Sia ben chiaro, tali scontri non hanno una grandissima profondità, e risultano essere sicuramente il pezzo più classico dell’offerta ludica, in quanto troppo ancorati ai classici combattimenti già visti ad esempio nella saga di Crash Bandicoot; tuttavia, nonostante ciò, abbiamo trovato particolarmente divertente e piacevole scontrarci con queste gigantesche e tenere mostruosità.

Astro Bot

Chiaramente, come già anticipato, in Astro Bot come in ogni altro platform che si rispetti non mancano segreti e collezionabili. Se infatti il titolo è estremamente semplice in quanto a difficoltà, nonché adatto ad un pubblico di tutte le età, ha dei livelli “bonus” da sbloccare o esplorando la world map o trovando le varie uscite segrete presenti all’interno dei vari mondi di gioco; tali livelli bonus risultano essere sicuramente più complicati di quelli base, ed offrono un grado di sfida interessantissimo e più elevato rispetto al resto, dando sfoggio a tutta l’ingegnosità del Team Asobi. Per raccogliere tutti i collezionabili inoltre sarà necessario esplorare i mondi di gioco in lungo e in largo, in quanto alcuni di essi sono nascosti in maniera estremamente intelligente e sapiente, seppur mai veramente punitiva.

Vi sono anche delle interessantissime variazioni sul tema dedicate in particolare al mondo PlayStation ed ai prodotti degli Studios di Sony, ma preferiamo non spoilerarvi nulla per non togliervi l’effetto sorpresa; possiamo solo dirvi che questi livelli sono una vera e propria meraviglia, oltre che un meraviglioso tributo al mondo videoludico portato avanti per anni e anni dalla major nipponica.

Anche l’hub centrale del gioco sarà liberamente esplorabile, ed offrirà numerose possibilità al giocatore; in esso infatti sono presenti una serie di sfide da completare insieme ai bot salvati nel corso dell’avventura, oltre che dei negozi dove personalizzare l’aspetto della propria nave, oltre che quello del protagonista.

Astro Bot

Come vi abbiamo anticipato, inoltre, Asobi ha fatto tesoro dell’esperienza guadagnata con Astro’s Playroom, ed ha deciso di rendere il DualSense di Sony parte integrante dell’offerta ludica; per proseguire nell’avventura infatti vi ritroverete a dover soffiare nel controller, ad inclinarlo, e così via. Tale aggiunta, per chi vi scrive, è sicuramente molto apprezzata, e da finalmente sfoggio a tutte le potenzialità del controller PS5, mai effettivamente sfruttato a dovere nel corso di questi anni.

Astro Bot dunque è, senza dubbio alcuno, uno dei migliori platform della generazione corrente; idee, originalità, fantasia e poche ripetizioni sono la ricetta perfetta per un gameplay capace di divertire e stupire costantemente, ed in grado di regalare ore ed ore di gioia a tutti i fan del genere. Peccato per il livello di difficoltà, che avremmo gradito leggermente più elevato ma che permette di fruire il titolo ai giocatori di tutte le età.

Il segreto sta nella semplicità

Tecnicamente ed artisticamente Astro Bot è perfetto nella sua semplicità. Il titolo offre un’ottima qualità visiva, alimentata da dettagli di non poco conto e da una fisica che abbiamo trovato praticamente perfetta; i mondi colorati, vivi e vibranti vengono esaltati dalla potenza di PS5, che non fatica assolutamente a tenere i 4K ed i 60 FPS praticamente fissi anche nelle situazioni più concitate. Abbiamo solo riscontrato, in alcuni specifici punti, qualche piccolo problema relativo alla telecamera; roba di poco conto, che non mina in alcun modo né la giocabilità del titolo, né la sua bellezza. Ogni mondo ha una propria e ben definita identità, e la messinscena è di assoluta qualità, per quanto semplice essa sia.

Anche artisticamente Asobi ha deciso di restare nel solco della semplicità, non stravolgendo l’immaginario già visto in Playroom ed in Rescue Mission, ma ampliandolo a dismisura e riuscendo nell’impresa di creare un mondo sì interamente futuristico, ma anche estremamente colorato, dolce, e capace di stupire in più di un’occasione. Come già ribadito, abbiamo anche apprezzato il metodo con il quale il team di sviluppo si è approcciato al citazionismo, rendendolo sì presente (basti pensare che alcune funi si legano alle piattaforme con lo spinotto del controller della PS1) e funzionale, ma mai troppo opprimente o eccessivo. Ciò è sicuramente un grande merito, in quanto probabilmente spingere troppo solo su quel lato dell’offerta avrebbe inevitabilmente depotenziato l’egregio lavoro svolto.

Astro Bot

In conclusione..

Astro Bot, lo ribadiamo, è uno dei migliori platform della generazione. Un acquisto obbligato per tutti i possessori di PS5 che cercano un gioco nel senso più puro del termine, con cui divertirsi e rilassarsi, senza mai abbassare la guardia, oltre che per i tanti fan dei platform, da ormai troppo tempo a bocca asciutta. Team Asobi ha passato l’esame a pieni voti, e dopo essersi confrontata con titoli più “particolari”, ha deciso di entrare nell’Olimpo dei PlayStation Studios con una grandissima prova di forza, che spazza via tutte le – poche – incertezze che si potevano avere pre lancio. Non possiamo fare altro che complimentarci con il team di sviluppo, nella speranza di rivederli all’opera molto, molto presto.

Astro Bot - La nostra valutazione

Voto - 9

9

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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