Il governo giapponese sta considerando di introdurre diverse manovre fiscali inerenti al turismo, che attualmente si trova in una sua vera e propria epoca d’oro, e uno di queste riguarda anche la rimozione del limite di esenzione fiscale sui prodotti a consumo. Tra i prodotti di questa categoria figurano alcolici, cibo, medicine e cosmetici, e su di essi c’è un limite di acquisto giornaliero pari a 500.000 yen.
Questo limite è stato messo perché i beni di consumo sono quelli più “attraenti” per coloro che hanno intenzione di fare i furbi acquistando questi prodotti per poi rivenderli mentre si trovano ancora nel paese. Anche perché prodotti simili sono molto più facili da scaricare rispetto a prodotti elettronici o di vestiario.
D’altra parte, questo limite non permette ai negozi di soddisfare la domanda di certi clienti, che magari vogliono acquistare prodotti pregiati come il whisky giapponese, che hanno già un prezzo molto elevato. Per questo l’agenzia del turismo giapponese vorrebbe rimuovere questo limite, e ha proposto al governo una manovra per abolirla entro un anno. Ma in realtà ci sarebbe anche un altro motivo.
Il Giappone verso l’introduzione di un sistema di rimborso fiscale per i turisti?
Il governo giapponese sta infatti pensando di cambiare atteggiamento verso i turisti e di togliere l’esenzione delle tasse in generale per introdurre un sistema di rimborso fiscale, già in vigore in tanti altri paesi (tra cui anche l’Italia). Se l’esenzione permette ai turisti di non pagare alcuna tassa all’acquisto, il sistema di rimborso fiscale chiede ai turisti di pagare le stesse tasse sui prodotti che pagano anche i residenti locali, per poi chiedere un rimborso una volta che ci si recherà in aeroporto per tornare a casa.
Se dovesse entrare in vigore un sistema simile, non ci sarebbe praticamente bisogno di avere un limite di spesa massimo entro cui non dover pagare delle tasse. Queste modifiche stanno venendo prese in considerazione per il prossimo anno fiscale, che partirà il 1° aprile 2025, quindi per i prossimi sette mesi non dovrebbe cambiare niente di niente.