Purtroppo sembra stia accadendo quello che molti temevano sin da quando le intelligenze artificiali hanno avuto un’importante crescita: le aziende stanno licenziando del personale per sostituirlo con le nuove tecnologie. Di recente ha fatto notizia la decisione di Klarna – azienda svedese che si occupa di vari settori tra cui finanza, investimenti e tecnologia – di licenziare 1.601 dipendenti per usare al loro posto le AI.
Klarna licenzia una buona parte della sua forza lavoro
Per i dirigenti questa scelta ha portato a una riduzione della perdita netta, in quanto ha meno stipendi da pagare. Se finora un dipendente di Klarna godeva di un fatturato annuo pari a 400 mila euro, adesso ne avrà uno più alto di 300 mila euro grazie ai licenziamenti. E ovviamente persino i dirigenti e i manager dell’azienda avranno più soldi per loro, anche se alcuni di loro non sono scampati a questa manovra. Infatti pare che sia stato estromesso dal consiglio di amministrazione Mikael Walther, il braccio destro di uno dei fondatori dell’azienda.
In azienda ora ci sono ancora 3.800 dipendenti umani, ma pare che l’obiettivo di Klarna sia di diminuire ancora di più il personale per avere soltanto 2.000 dipendenti nell’arco dei prossimi anni. Praticamente l’azienda svedese sarebbe già pronta a tenere soltanto poco meno di due quinti del personale che aveva in precedenza.
Il CEO di Klarna Sebastian Semiatowski è convinto che l’uso delle AI farà diminuire la soluzione dei problemi da 11 a 2 minuti: “Il nostro assistente AI fa il lavoro di 700 dipendenti, riducendo il tempo di risoluzione dei progetti da 11 minuti a 2, il tutto mentre mantiene intatto lo standard della soddisfazione dei clienti […] Non solo possiamo fare di più con meno personale, ma possiamo fare ancora di più con ancora meno personale“.
Le AI sostituiranno tutti i lavoratori che si occupano del servizio clienti e del marketing, mentre posizioni come tecnici e specialisti rimarranno per ora ai dipendenti umani. E per Semiatowski non deve essere neanche l’azienda a occuparsi interamente dei dipendenti licenziati, in quanto una parte di responsabilità deve cadere anche sul governo.