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Arresto di Pavel Durov: Telegram commenta la vicenda e rifiuta le accuse

Una delle notizie più discusse di questi giorni è l’arresto di Pavel Durov, fondatore e proprietario di Telegram, da parte delle autorità francesi. Durov è essenzialmente stato accusato di non aver collaborato con le indagini della polizia francese riguardo i crimini gravi perpetrati tramite la sua app di messaggistica – che vanno dal traffico di droga alla diffusione di pedopornografia – e di aver favorito il proliferare di queste azioni tramite la mancanza di moderazione da parte sue e del suo team.

Molti si sono schierati dalla parte di Durov, compreso Elon Musk. L’ambasciata russa sta cercando di liberare il suo cittadino (anche se Durov non mette piede in Russia da diversi anni), anche se non sta ricevendo alcuna collaborazione dalle autorità francesi.

Telegram rifiuta tutte le accuse al suo proprietario

In tutto questo ieri sera è arrivato anche il commento del team di Telegram sulle accuse rivolte a Durov. Il team dichiara che Telegram rispetta tutte le leggi europee, compreso il Digital Service Act, e che la sua moderazione non solo soddisfa gli standard ma anzi viene anche costantemente migliorata. Ritiene poi assurdo che sia la piattaforma che il suo proprietario vengano ritenuti responsabili dell’abuso fatto da certi individui.

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In un altro punto poi sottolinea che Durov non ha niente da nascondere e che si reca spesso in Europa. In questi giorni infatti si era parlato di come, secondo le autorità francesi, Durov avesse evitato per anni di viaggiare in territori europei e soprattutto in Francia, preferendo passare per gli stati dell’ex Unione Sovietica e per gli Emirati Arabi, dove ha pure la cittadinanza. Telegram spera infine che questa situazione possa risolversi nel più breve tempo possibile.

Sui social molti utenti si stanno schierando dalla parte di Durov, e come il team di Telegram ritengono assurdo che il proprietario della piattaforma sia ritenuto responsabile e complice degli usi sbagliati fatti da certe persone. Alcuni ritengono che comunque andrà la vicenda questa sarà un pericoloso precedente in merito alla libertà d’espressione. Lo stesso Musk ha dichiarato che probabilmente in futuro toccherà anche a lui, e che questi sono “tempi bui.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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