Le stelle affascinano da tempo immemore gli esseri umani. Non tutte possono essere viste a occhio nudo dalla superficie della Terra, ma una delle più iconiche nell’immaginario popolare è sicuramente la Stella Polare. Nota anche come Polaris, indica non a caso uno dei poli del nostro pianeta, il Polo Nord, e fa parte della costellazione dell’Orsa Minore o del Piccolo Carro.
Nuovo scoperte sulla Stella Polare: macchie sulla sua superficie e una grande massa
Adesso possiamo osservare questa stella in una maniera totalmente nuova grazie a una recente missione astronomica in cui alcuni scienziati sono riusciti a ottenere delle immagini concrete della sua superficie. Utilizzando l’Array CHARA – dispositivo utilizzato da ben sei telescopi che operano contemporaneamente – situato sul Monte Wilson in California, gli scienziati sono riusciti a catturare dei dettagli della stella che finora non erano mai riusciti a osservare.
Le immagini viste con i telescopi hanno rivelato tre cose importantissime: la Stella Polare fa parte di un sistema triplo, la sua massa è cinque volte superiore a quella del Sole e sulla sua superficie ci sono delle macchie luminose e scure che cambiano con il passare del tempo.
La scoperta delle macchie è stupefacente perché, facendo parte delle Cefeidi, si pensava che essa avesse una superficie uniforme e senza macchie. Questo potrebbe quindi cambiare radicalmente il modo in cui guardiamo alle stelle di questo gruppo, che finora sono sempre state cruciali per le misurazioni delle distanze spaziali. Sono infatti stelle con un ciclo di luminosità che solitamente cambia in maniera abbastanza prevedibile.
Inoltre la scoperta della sua enorme massa, unita alla sua distanza dalla Terra, dimostra che si tratta di una stella più luminosa di quanto previsto dai dati degli studiosi. Il professore di astronomia all’università del Michigan John Monnier ha dichiarato che lui e il suo team pianificano di continuare a osservare la stella, nella speranza di comprendere che cosa generi le sue macchie e come esse influenzino a sua luminosità. Di certo non vediamo l’ora di vedere quali altre scoperte inerenti alla Stella Polare.