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DOOM + DOOM II – Recensione di un grande ritorno al passato

Quando ci riferiamo ai mostri sacri del mondo dei videogiochi, soprattutto se ci riferiamo specificatamente al genere dei first person shooter, parlare di Doom diventa quasi un obbligo. Il franchise, nato nel 1993 con un primo indimenticabile capitolo, si è evoluto rimanendo pur sempre fedele alle sue origini con un dinamismo che si riconosce in poche altre saghe videoludiche di così lunga durata. Nel 2016, infatti, il titolo è stato riproposto con una nuova formula che, successivamente, ha portato all’uscita del candidato gioco dell’anno Eternal e, nel corso del 2025, porterà all’uscita del capitolo The Dark Ages.

Di conseguenza, conoscere il franchise partendo dalle sue origini risulta essere la scelta migliore per comprendere al meglio tutto quello che ne è scaturito ne scaturirà. Probabilmente, proprio per questo motivo, nasce l’idea di riproporre il primo capitolo della serie, le sue varianti e il secondo capitolo della serie su console di nuova generazione.

In questa recensione vi parliamo della riproposizione di Doom e Doom 2 nella versione pensata per la console PS5, tentando di non soffermarci eccessivamente sulla struttura vera e propria dei titoli pubblicati negli anni ’90, quanto più sugli ammodernamenti pensati dagli sviluppatori di Bethesda in fase di riproposizione.

Doom

Un grande omaggio alla community di Doom

Questo pacchetto pensato per i dispositivi di nuova generazione contiene non solo i titoli originali pubblicati da ID Software ma anche diverse raccolte realizzate dai fan. Elenchiamo qui di seguito tutti i contenuti:

  • DOOM
  • DOOM II
  • TNT: Evilution
  • The Plutonia Experiment
  • Master Levels for DOOM II
  • No Rest for the Living
  • Sigil
  • Legacy of Rust (un nuovo episodio nato da una collaborazione tra ID Software, Nightdive Studios e MachineGames)
  • Un nuovo pacchetto di mappe per il Deathmatch che include 26 mappe

Per un totale di ben 187 mappe per le missioni e 43 mappe per il Deathmatch.

Basterebbero questi contenuti a spiegare il vero obiettivo di questa riproposizione: mostrare a coloro che non fanno parte della community quanto quest’ultima sia grande, appassionata e piena di risorse. Una buona parte dei contenuti presenti in questa versione dei giochi, infatti, nasce grazie al supporto dei giocatori nel corso degli ultimi 25 anni.

Doom

Un’esperienza migliorata tecnicamente

Tra le aggiunte che rendono questa nuova edizione dei titoli un’interessante possibilità di approccio sia per novizi che per fan della serie è certamente l’aggiunta della stabilità 60 FPS con risoluzione 1080p su ogni dispositivo. A conti fatti, il titolo risulta estremamente fluido durante tutte le fasi di gioco e, nonostante gli anni, con colori gradevoli alla vista.

Nel corso della nostra partita ci è però capitato in almeno un paio di occasioni di riscontrare in errori che hanno causato la chiusura immediata del gioco: niente che non possa essere risolto da un aggiornamento mirato, probabilmente. In generale, però, ci riteniamo soddisfatti del lavoro di riproposizione sotto il profilo tecnico: sappiamo bene che il titolo è famoso per girare su ogni tipo di piattaforma (e non), ma apprezziamo lo sforzo fatto per renderlo appetibile anche sugli schermi di grandi dimensioni di cui usufruiamo oggi.

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Quel poco che fa la differenza

Sottolineiamo la presenza di una serie di dettagli che strizzano l’occhio ai giocatori dimostrando una grande attenzione da parte di Bethesda: abbiamo la possibilità di giostrarci tra due diversi tipi di colonna sonora, passando dalla classica MIDI a quella più moderna adattata dal noto compositore videoludico Andrew Hulshult. Inoltre, viene presentata una serie di nuovi trofei che abbiamo trovato particolarmente stimolante: prendere il platino non sarà per niente facile, ma sarà una grande soddisfazione per i fan della serie che riusciranno nell’impresa.

Questi elementi contribuiscono a rendere il titolo un’esperienza adatta sia alle nuove leve che ai vecchi fan della serie, complice la presenza di un nuovo episodio che comprende 16 inediti livelli di elevata fattura.

Un ulteriore aggiunta decisamente intrigante è quella della modalità multiplayer ma, purtroppo, proprio in questa riscontriamo il tallone d’Achille del progetto. Complice una struttura estremamente semplice per quanto riguarda il gameplay, la modalità multiplayer del gioco, seppur coda di mappe di discreta fattura, risulta essere piuttosto monotona: si tratta, di base, di essere i primi a premere il grilletto quando ci si trova davanti ad un avversario.

Una struttura più articolata, che però avrebbe portato ad uno snaturamento del gameplay di base del gioco, sarebbe forse riuscita meglio nell’intento di realizzare una controparte multiplayer efficace. Questo tipo di lavoro spiega proprio perché la serie di Doom non può e non deve essere un gioco multiplayer.

Sara

DOOM + DOOM II

Voto: - 8.2

8.2

/10

Una riproposizione di Doom che strizza l'occhio alla community di lunga data che dimostra una volta per tutte che gli FPS, anche quelli di una volta, possono ancora funzionare anche solo in singleplayer

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Sara Pandolfi

Sara Pandolfi

Classe 2004, ma il mio gioco preferito è più vecchio di me. Mi trovate in giro per le strade con uno scudo Hylia sulle spalle e questo dovrebbe già spiegarvi molte cose

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