Una triste notizia per i veri appassionati del mondo del gaming, è stata diffusa in queste ultime ore. Archiact, la software house canadese che ha segnato una parte significativa della storia della realtà virtuale (VR), ha annunciato la sua chiusura definitiva. La notizia rappresenta un colpo duro per un settore già in difficoltà, che non è mai riuscito a imporsi davvero come molti speravano. Fondata nel 2013, Archiact è stata una delle principali nello sviluppo di giochi per visori VR, contribuendo in maniera significativa all’evoluzione di questo mercato.
Tuttavia, la riduzione degli investimenti e il disinteresse crescente dei grandi editori hanno segnato il destino della società, culminando con l’annuncio della chiusura del 12 agosto 2024, riportato tramite un post da Game Industry. Con questa notizia, il settore VR perde un’azienda che ha sempre creduto nelle potenzialità della realtà virtuale e che ha offerto il suo supporto costante per plasmarne l’evoluzione.
Durante i suoi undici anni di attività, Archiact ha pubblicato o sviluppato oltre 35 titoli per realtà virtuale, tra cui alcuni giochi che hanno lasciato il segno nel settore come Doom 3 VR Edition e Journey to Foundation, quest’ultimo è stato anche l’ultimo gioco pubblicato dalla software house, disponibile su PC e PS5. Purtroppo, le vendite non sono state sufficienti a sostenere la produzione di nuovi progetti, accelerando così la chiusura dello studio.
La storia di Archiact
Il viaggio di Archiact nel mondo della VR iniziò con Lamper VR nel 2014, un periodo in cui la realtà virtuale prometteva di rivoluzionare l’industria dei videogiochi. Nel corso degli anni, lo studio ha continuato a supportare tutti i principali visori VR disponibili sul mercato, tra cui Meta Quest e PlayStation VR. Tra i loro titoli, troviamo anche Freediver Triton Down, Hidden Fortune e Marvel Dimension of Heroes, tutti sviluppati con l’obiettivo di offrire esperienze immersive e innovative ai giocatori.
Tuttavia, nonostante gli sforzi e la dedizione di Archiact, il settore VR non è mai riuscito a raggiungere il livello di popolarità necessario per garantire la sostenibilità economica. Negli ultimi anni, la riduzione degli investimenti nel settore, unita al ritiro di Meta e al disinteresse dei grandi editori, ha ulteriormente compresso un mercato già fragile. L’uscita di scena di Archiact è un momento particolarmente simbolico per l’industria VR, rappresentando la chiusura di un capitolo importante nella storia della realtà virtuale.