Non è strano, al giorno d’oggi, trovare persone di un certo spessore appassionate di specifiche opere e serie televisive, anime e manga. Quando si tratta di One Piece poi, con la sua popolarità ultra ventennale e conosciuto a livello mondiale, le figure famose raggiunte sono un quantitativo piuttosto ingende, le quali hanno spesso raccontato o dimostrato questa loro passione. Dai calciatori, agli atleti olimpici, fino agli artisti musicali e tra questi ultimi, nello specifico per l’argomento di oggi, troviamo anche Tommaso Paradiso, ex frontman del gruppo Thegiornalisti.
L’ormai solista è attualmente impegnato per il tour estivo 2024, ma ciò non lo frena dal navigare sul web e continuare a coltivare le sue passioni, come quella legata a One Piece, nota da un po’ di tempo grazie agli amici di OnePiece.it che nel lontano 2018 scoprirono di questo suo hobby, condividendo l’informazione con il pubblico italiano. A quanto pare, egli commenta spesso le pagine dedicate all’opera, esprimendo il proprio parere sui capitoli, sulle teorie e sugli archi narrativi in generale. Dopo la diffusione del capitolo 1122, il quale viene considerato l’epilogo della saga di Egghead, egli ha voluto tirare le somme sull’intero arco, in un messaggio sulla pagina Instagram tosky__op (a questo link) che vi riportiamo trascritto e sotto forma di immagine.
Siamo disposti tutti a fare un’analisi lucida su questa saga? Non lo so. Esprimo la mia opinione totalmente frutto dell’emotività. Per 3/4 mi ha davvero rotto i co****ni, in tutto e per tutto: dall’ambientazione, ai vestiti, dai dialoghi ai personaggi. I Serafin li ho odiati più dell’influenza intestinale. Il flashback di Kuma non mi ha travolto, anzi se lo paragono con altri che abbiamo vissuto, mi è sembrato una mezza copia venuta male. Il discorso di Vegapunk non mi ha fatto né caldo né freddo, non sono mai saltato dalla sedia per qualcosa che ha detto. Insomma non mi è mai arrivato il brivido in questa saga. Non ho mai avuto paura.
Per dire Doflamingo non mi ha fatto dormire per mesi. Di Im non sappiamo ancora nulla. La ciurma mai unita. Mi è sembrata in generale una saga che ha fatto da riassunto a cose che già sapevamo o comunque che immaginavamo di sapere. Finale, Nì. Insomma se devo tirare le somme… questa saga la metto all’ultimo posto di tutto il manga. Lo so che molti, giustamente, non la penseranno come me, ma questo è il mio pensiero. Dico una cosa completamente folle: se non ci fosse stata per me non sarebbe cambiato molto. Oh, sono un fan malato, e lo sarò per sempre, ma Egghead: NO.
Un’opinione probabilmente non condivisa da tutti
Quella di Tommaso Paradiso è una critica che rappresenta esclusivamente il suo pensiero personale su tutto l’arco narrativo e, come specificato da lui stesso, non deve risuonare interamente con la community. C’è libertà di pensiero per ogni opera e allo stesso modo per One Piece. Se non altro, aver pubblicato un commento che possiamo definire “pericoloso” per i cuori dei più appassionati, dimostra il suo attaccamento all’opera e il suo interesse nel confrontarsi con gli altri utenti, purché le cose si mantengano su uno standard educato e maturo.
Certamente, se vediamo le reazioni di tutto il mondo a ogni nuovo capitolo della saga, è difficile trovare persone che sarebbero d’accordo con il suo commento sull’arco di Egghead. Per esempio, il flashback di Kuma è stato uno dei più tristi e apprezzati dalla community, così come i personaggi, le trasformazioni e le informazioni scoperte sono state fonte di applausi nei confronti di Oda. Per il discorso “cose che sapevamo o immaginavamo” è normale che sia così, visto che gli utenti teorizzano ogni singolo giorno sull’argomento One Piece e sulle sue vicende. Continuando a ribadire la stessa teoria, una volta confermata, essa diventa anche banale.
Chissà che Tommaso Paradiso non venga travolto di risposte a questo suo commento e si faccia convincere a cambiare idea con argomentazioni lecite. Anche se non fosse questo il caso, la bellezza di una community sta proprio nella sua capacità di accogliere visioni diverse, stimolare il dialogo e arricchire l’esperienza di ogni membro. Forse, alla fine, ciò che conta di più è proprio il confronto di idee, che ci permette di vedere le cose da nuove prospettive.