Pochi mesi fa, Nvidia è diventata l’azienda dal valore più alto in borsa e in questi giorni ha registrato un altro risultato da capogiro: in un giorno il suo titolo è cresciuto di 329 miliardi di dollari (ossia il 13%), riprendendosi dal calo registrato proprio il giorno prima di 193 miliardi di dollari (7%). Questi dati sono stati diffusi da Bloomberg, che ha fatto anche notare come a luglio l’azienda abbia registrato delle perdite a luglio che sarebbero come le otto peggiori perdite di capitalizzazione del mercato in borsa.
La crescita di Bloomberg è dovuta alle AI
La fonte americana considera questa altalena più simile alla storia finanziaria di una criptovaluta, piuttosto che dei dati inerenti a un’azienda tecnologica. Questi risultati e fallimenti sono dovuti tutti al mercato delle intelligenze artificiali, nel quale le schede grafiche prodotte da Nvidia rappresentano un mezzo fondamentale.
Da azienda inizialmente specializzata nel creare schede grafiche da utilizzare in PC da gaming e console, ora infatti produce tecnologia adatta allo sviluppo e all’addestramento di un’AI, visto che essa ha bisogno di una grande potenza di calcolo. Per questo le aziende della big tech che stanno sviluppando i loro personali modelli di AI chiedono delle GPU proprio a Nvidia, facendone salire il valore di un’azione. Basti pensare che ora un’azione dell’azienda vale 100 dollari.
Quanto durerà la bolla delle AI
C’è da chiedersi comunque quanto ancora durerà questo momento roseo per Nvidia, che l’ha raggiunto anche grazie alla sua capacità di anticipare le tendenze e di sviluppare prodotti di qualità. E poco tempo fa ha annunciato che rilascerà un nuovo chip AI ogni anno piuttosto che ogni due anni. Ci si potrebbe anche chiedere quanto durerà questo periodo di entusiasmo nei confronti delle AI.
Nel settore c’è ancora un grande fervore, e ci sono aziende pioniere come OpenAI che stanno preparando a introdurre delle novità importanti che potrebbero rendere le AI quasi umane. Nonostante questo il suo valo ha già registrato dei cali che hanno fatto presagire un futuro scoppio della bolla.
