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Call of Duty: il 50% dei giocatori fu oggetto di esperimenti sul matchmaking, ma per una giusta causa

Come ben sapranno i giocatori di Call of Duty e di altri titoli multigiocatore con una componente competitiva, il sistema di matchmaking basato sulle abilità, comunemente chiamato SBMM, è diventato sin da subito un argomento divisivo, dove troppo spesso è stata messa in dubbio la sua utilità o, nel caso del prodotto Activision, il suo funzionamento corretto. Questo sistema abbina i giocatori con altri di abilità simili, cercando di rendere le partite il più equilibrate possibile, ma naturalmente c’è bisogno di considerare anche altri fattori ed è per questo che i giocatori, alle volte, si sentono inseriti in una squadra non alla loro altezza.

Mentre il tutto appare e viene descritto come vantaggioso, molti giocatori preferirebbero una selezione casuale, per godere di partite più varie, specialmente in quelle modalità rapide dove l’interesse è trovare subito un match e lanciarsi in azione, senza il peso della competizione. Activision non ha mai dichiarato il funzionamento dell’SBMM, questo fino al 2024, quando ha deciso di offrire una panoramica più chiara sull’argomento e mostrare come esso funziona nei titoli più recenti di Call of Duty.

Sulla scia di queste informazioni, Activision ha deciso di intraprendere un percorso dove analizza, nel dettaglio e con una certa trasparenza nei confronti della community, il funzionamento del loro matchmaking, compreso di prove e di informazioni particolarmente utili. Il recente documento di ben 25 pagine pubblicato da Activision, intitolato “The Role of Skill In Matchmaking”, offre una visione di come il matchmaking viene gestito nei giochi della serie Call of Duty e delle ricerche effettuate, mostrando alcune cose che potremmo definire sorprendenti.

Call of Duty Modern Warfare 3 Duello di abilità

Il concetto di abilità su Call of Duty

Difficilmente uno studio di sviluppo ha mostrato in questo modo il funzionamento di una componente così sensibile del loro gioco. Quanto fatto da Activision è encomiabile e permette ai giocatori di avere un quadro migliore sul funzionamento del matchmaking su Call of Duty, con una prima scoperta importante legata al fatto che, nel mese di Aprile, risulta evidente come il matchmaking puntasse principalmente a trovare partite rapidamente, piuttosto che assicurarne l’equilibrio perfetto.

Tuttavia ciò che può scioccare gli interessati è un esperimento segreto condotto su Modern Warfare 3, nel quale Activision ha testato una versione ridotta dell’SBMM, diminuendolo drasticamente per il 50% dei giocatori nordamericani. I risultati hanno mostrato che oltre il 90% dei giocatori ha ridotto il tempo trascorso in gioco, tranne il 10% dei giocatori con maggiore abilità, che sono stati meno influenzati dalla cosa. Insomma ha dimostrato come i giocatori più esperti sono risultati più avvantaggiati, riuscendo a ottenere più eliminazioni e usare più frequentemente le killstreaks, al contrario dei giocatori medi/principianti che hanno visto un peggioramento delle loro prestazioni. Un risultato ovvio, ma che offre una conclusione importante.

Call of Duty Modern Warfare 3 inizio di una partita

L’SBMM si rivela così fondamentale per gli equilibri del gioco e per i giocatori di Call of Duty dato che, senza di esso, ogni partita risulterebbe totalmente sbilanciata. L’abilità dei giocatori è un fattore decisivo che va considerato nel calcolo nel momento in cui viene creata una partita, con Activision che ha dichiarato il seguente: “Quando l’abilità viene contata nel matchmaking, l’80-90% dei giocatori sperimenta un migliore posizionamento a fine partita, rimane in gioco più a lungo e abbandona le partite con minore frequenza.

Principalmente i valori presi in considerazione per determinare l’abilità di un giocatore sono: Le uccisioni totali nella partita, il rateo Uccisioni/Morti e infine il modo in cui si viene eliminati, così da non influenzare negativamente il calcolo, nel caso qualcuno decisa semplicemente di auto-eliminarsi. Tutti questi fattori, tengono conto anche del tempo in partita, così da offrire un quadro completo dell’impatto dell’abilità, rapportato al tempo di gioco. Anche se i risultati dello studio non hanno portato a cambiamenti immediati nel sistema di matchmaking, essi rappresentano un tentativo di chiarire le motivazioni dietro l’uso di questo sistema e di dimostrare come esso influisca sulla comunità di giocatori.

Call of Duty Modern Warfare 3 eliminazione di un nemico

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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