Dopo otto lunghi anni è arrivata una condanna per Jung-Hyun Park – editor di diverse amate serie della casa editrice Kodansha, tra cui L’attacco dei Giganti e The Seven Deadly Sins – accusato di aver ucciso la moglie Kanako.
Il caso: la morte della moglie dell’ex editor de L’attacco dei Giganti
Nella notte del 9 agosto 2016 l’uomo chiamò le autorità dicendo di aver trovato la moglie Kanako stesa esanime alla base delle scale della loro abitazione a Bunkyo, e il suo decesso fu confermato un’ora dopo l’arrivo all’ospedale.
In seguito l’autopsia svolta sul corpo della donna rivelò che la morte fu causata da soffocamento dovuto a strangolamento. Nel gennaio 2017 quindi, Park fu arrestato con l’accusa di omicidio. Durante il processo lui si difese dicendo di non aver ucciso la moglie, anche se cambiò più volte versione su quanto accaduto.
Inizialmente disse che quella sera di agosto 2016 Kanako cadde dalle scale, per poi rivelare che la donna si fosse suicidata impiccandosi con la sua giacca alla ringhiera delle scale. L’accusa non gli credette, sostenendo invece che Park avesse commesso l’omicidio con una forte volontà di uccidere la donna. Dal canto suo, la difesa disse che il cambiamento nella sua versione fosse per non dire ai figli della coppia che la madre si fosse suicidata.
Il nuovo processo: Park colpevole
Lo scorso 18 luglio si è tenuto un nuovo processo sul caso, dove il giudice ha definito tutte le testimonianze fornite dall’uomo come inaffidabili. Secondo lui infatti è innaturale e irreale che la moglie prima abbia perso conoscenza e solo successivamente si sia mossa così tanto facendo rumore per poi togliersi la vita. La corte ha quindi deciso di condannare effettivamente l’uomo a una pena di 11 anni di carcere (nel 2017 l’accusa ne aveva chiesti 15).
L’avvocato dell’uomo ha detto che questa sentenza è stata data soltanto perché la testimonianza di Park è stata giudicata inaffidabile e non perché sia stata provata una prova schiacciante che l’uomo abbia commesso l’omicidio. La madre dell’uomo ha invece dichiarato ai media che il figlio andava molto d’accordo con la moglie e ama molto i suoi figli.
Questo caso sembra quindi aver raggiunto finalmente la sua conclusione e Kanako ha finalmente avuto giustizia. Ma sarà davvero così o in futuro ci saranno altri colpi di scena?