Il mondo dei social media, specialmente in questo periodo di vacanza, è tempestato dai selfie, ma non tutti sono amanti di questa tipologia di fotografia, specialmente dalle parti di Portofino, a quanto pare. Il comune della costa ligure, nonostante conti meno di 400 abitanti, è uno dei luoghi di villeggiatura più amati da italiani e stranieri grazie ai suoi paesaggi, ai suoi colori e alla gremita folla di megayacht che si affacciano sul borgo acciottolato.
Proprio per questa sua aura che intreccia lusso e placida vita da borgo di pescatori, Portofino è tappa d’obbligo per migliaia di turisti e di fotografi “della domenica” che non vedono l’ora di immortalare sui social gli splendidi scorci che la riviera ligure offre. Questi ultimi, in particolare, sono diventati una presenza fin troppo ingombrante per il comune, già di per sé saturo di visitatori e, per questo motivo, sono stati presi precisi provvedimenti.
Selfie e scatti sulla costa? Sì, ma con parsimonia
Come riportato da Windows Central, il comune ligure ha deciso di introdurre una nuova normativa che vada a limitare il tempo medio di “pausa selfie” del turista presso i punti panoramici più suggestivi della città: un periodo troppo prolungato di ripresa e scatti porterà infatti ad una multa fino a 275 euro. La norma, in realtà già in vigore dalle ultime vacanze pasquali, è stata confermata anche per il periodo estivo.
Il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, ha dichiarato la necessità assoluta di introduzione di una norma di questo tipo dato che, specialmente in periodo di ferie, la situazione è “un caos ingestibile” a causa della mole di turisti che visitano ogni giorno il piccolo borgo di pescatori.
Una norma che prende piede in tutta Europa
Quella del “divieto di selfie” non è un’invenzione tutta italiana, anzi. Il comune ligure si è chiaramente ispirato alle scelte compiute da una serie di strutture note in tutto il mondo che stavano “accusando il colpo” a causa della mole di turisti che si sofferma giornalmente presso determinati punti strategici per fare il proprio personalissimo scatto.
Prendiamo ad esempio un articolo della rivista Dove ove si parla del curioso divieto di fare fotografie al paesaggio che possiamo ammirare dal paesino svizzero di Bergün. Che iniziative di questo tipo possano essere il primo passo da compiere in direzione del tanto acclamato turismo “lento e consapevole”?