Nella storia dell’industria automobilistica italiano non ci sono soltanto marchi ancora in attività quali Fiat e Alfa Romeo, ma anche marchi che purtroppo non sono più sul mercato da tantissimi anni, come Autobianchi e Innocenti. Presto però entrambi potrebbero tornare grazie… Ai marchi delle aziende cinesi?
Il primo dei due è un marchi fondato nel 1955 da Giuseppe Bianchi e Ferruccio Quintavalle, ed è stato presente sul mercato italiano per quarant’anni. Durante tutto l’arco della sua breve storia, ha prodotto auto quali la Bianchina e l’utilitaria A112. Il secono, invece, è un marchio fondato nel 1933, ed ha prodotto sia auto che scooter fino a rispettivamente il 1971 e il 1993. Ad oggi l’unico settore ancora attivo del marchio è quello meccanico.
Autobianchi e Innocenti torneranno grazie al governo Meloni?
Entrambi appartengono ora al Gruppo Stellantis, che non li utilizza in nessun modo. Infatti il loro ritorno sul mercato è voluto dal Governo Meloni. Stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, i politici starebbero pensando di consegnare i due marchi a dei nuovi investitori grazie a una norma inserita nella legge per il Made in Italy che a breve sarà resa operativa da un decreto attuativo.
Essa prevede che i Ministeri possano entrare in possesso di un determinato marchio di importanza nazionale se esso non è stato utilizzato da chi ne detiene i diritti per almeno cinque anni. Potranno poi chiedere l’istanza di decadenza del marchio, e poi registrarlo nuovamente se essa venisse accolta. Sembra che abbiano già svolto questi passaggi, ottenendo però dei marchi con caratteristiche grafiche diverse da quelli sui quali risultano tuttora diverse registrazioni con titolare FCA Italy o Fiat Group Automobiles.
Ma chi sono gli investitori che potrebbero fornire soldi per far tornare in auge sia Autobianchi che Innocenti? È presto detto: le aziende cinesi. Il Ministro Adolfo Urso si è infatti recato recentemente a Pechino, dove ha incontrato anche Yin Tongyue (presidente dell’azienda Chery Automobile), per continuare le trattative che Meloni e i suoi stanno portando avanti con le aziende cinesi.
C’è da chiedersi che cosa accadrà adesso, se davvero i due marchi finiranno nelle mani delle aziende cinesi o meno. Stellantis intanto ha riferito di non aver sentito niente da fonti ministeriali e di aver appreso la notizia solo dai media.