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Milano Zona 30 Km/h, secondo uno studio del MIT non riduce l’inquinamento

Da diversi anni oramai, numerose città italiane ed europee hanno iniziato a introdurre zone con limiti a 30 Km/h sulle strade urbane. Si pensi a città come Milano, Roma o anche Bologna (dove il limite non è circoscritto ad alcune zone, ma si estende addirittura su tutto il territorio comunale).

L’idea di introdurre una zona 30 Km/h è ben presto diventata una battaglia politica: alcuni partiti la reputano importante (se non addirittura necessaria) per assicurare la sicurezza stradale in città e ridurre l’inquinamento, altri le reputano soluzioni non rispondenti alle esigenze dei comuni cittadini.

Al dibattito politico si affianca quello scientifico, ed è proprio in questo ambito che si sono registrate alcune novità. Uno studio, effettuato sulla città di Milano e presentato dal MIT Senseable City Lab, ha messo in relazione il tempo di percorrenza e le emissioni di gas inquinanti in una eventuale zona 30 Km/h milanese.

Milano Zona 30 1 min

La Zona 30 Km/h non riduce l’inquinamento

La ricerca presentato da Carlo Ratti, Direttore del MIT Senseable City Lab, si basa sull’analisi dei dati provenienti da vetture dotate di scatola nera, nello specifico si tratta di circa 3,4 milioni di viaggi effettuati nel Comune di Milano nell’arco di 7 settimane del 2023.

Dai dati raccolti emerge che la velocità media sul territorio comunale è pari a 28 Km/h, dato che aumenta a 44 Km/h in contesti sud-urbani. Quindi, i dati analizzati sono stati utilizzati per comprendere quali sarebbero gli effetti conseguenti all’introduzione di una zona 30 Km/h nella città meneghina, simulando diversi scenari.

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Il territorio comunale è stato suddiviso in 4 anelli concentrici. Le simulazioni effettuati hanno analizzato i risultati derivanti dall’introduzione dal limite di 30 Km/h facendo variare la zona in cui è applicato il limite (per esempio solo il primo anello) e il tipo di strada a cui è imposto (ad esempio le sole strade residenziali).

Dalle varie simulazioni è emerso che, nello scenario peggiore (la zona 30 Km/h che coinvolge tutte le strade eccetto quelle primarie), il tempo di viaggio aumenterebbe mediamente di 89 secondi. Di conseguenza, l’impatto medio sul tempo di viaggio dei cittadini appare limitato.

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Viceversa, lo studio ha registrato anche un aumento delle emissioni di gas inquinanti: nella zona 30 Km/h si assiste a una maggiore concentrazione di monossido di carbonio, di anidride carbonica (+1,5%), di ossidi di azoto e particolato (+2,7%).La misurazione risulta più alta nelle ore di punta del traffico cittadino.

Secondo il MIT, questi risultati sono dovuti al fatto che i motori endotermici raggiungono la maggior efficienza nel consumo del carburante solo a velocità elevate, precisamente tra i 70 e gli 80 Km/h. Dalle misurazioni simulate, dunque, appare evidente come tra i benefici della zona 30 non rientri, in linea teorica, il poter respirare aria meno inquinata.

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Fonti: 1

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Francesco Lanciano

Francesco Lanciano

Classe 1998, videogiocatore incallito e da sempre appassionato alla tecnologia

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