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Nintendo non utilizzerà l’AI nei suoi giochi first party: flessibilità si, ma senza rinunciare ai valori

Mentre aziende come Xbox stanno abbracciando l’intelligenza artificiale per creare missioni e dialoghi nei loro giochi del futuro, Nintendo ha deciso di intraprendere una strada diversa, evitando l’utilizzo di tecnologie AI generative nei suoi titoli di punta, i cosiddetti first-party. In un settore che sta vedendo numerosi tagli occupazionali, molte case di produzione stanno cercando modi per ridurre i costi, con l’AI a rappresentare (purtroppo) una possibile soluzione per poter, teoricamente, velocizzare lo sviluppo dei giochi e automatizzare alcune posizioni lavorative, motivo per cui l’argomento resta ancora controverso.

Ma nonostante colossi dell’industria del gaming come EA e Microsoft sostengano questo avanzamento tecnologico, Nintendo dalla sua parte resta cauta sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa nei suoi giochi e la ragione di questa prudenza è chiara: la compagnia riconosce che l’AI generativa può avere ripercussioni sui diritti di proprietà intellettuale. L’azienda è tra le più rinomate per la gelosia nei confronti delle proprio IP, ma soprattutto per la loro attenzione alla protezione del copyright e delle leggi sulla proprietà intellettuale, per questo motivo preferisce evitare qualsiasi rischio che possa derivare dall’uso di questa tecnologia.

Per Nintendo, la creatività umana rimane un pilastro fondamentale. L’azienda è nota per la cura e l’attenzione che dedica ai suoi prodotti, un approccio che ha contribuito a costruire un portfolio di giochi molto amato in tutto il mondo. Affidarsi a strumenti di intelligenza artificiale generativa potrebbe compromettere questo aspetto, introducendo variabili che potrebbero influenzare negativamente l’unicità e la qualità delle sue creazioni.

Ambiente Nintendo

Le parole del presidente Nintendo al riguardo

La questione è nata in seguito a una sessione di domande e risposte recente con i propri investitori, dove il presidente Nintendo Shuntaro Furukawa ha dissipato qualsiasi dubbio sull’argomento, specificando le intenzioni dell’azienda per il futuro. Alla domanda “Sono in corso sforzi per dotare gli smartphone di intelligenza artificiale e si prevede che l’intelligenza artificiale diventerà sempre più nella vita di tutti i giorni. Mi piacerebbe conoscere le iniziative di Nintendo che utilizzano l’AI“, egli ha risposto:

Nell’industria dei giochi, le tecnologie simili all’AI vengono utilizzate da tempo, ad esempio per controllare i movimenti dei personaggi avversari, quindi credo che lo sviluppo di videogiochi e la tecnologia dell’AI abbiano sempre avuto una stretta relazione. L’AI generativa, che di recente sta diventando un tema importante, può essere utilizzata in modo creativo, ma riconosciamo che può anche sollevare problemi di proprietà intellettuale. Abbiamo un modo di fare decennale nella creazione delle migliori esperienze di gioco per i nostri giocatori. Sebbene siamo aperti all’utilizzo degli sviluppi tecnologici, lavoreremo per continuare a fornire un valore che è unico per Nintendo e che non può essere creato solo dalla tecnologia.

Nella sessione, Furukawa ne ha approfittato per ribadire l’impegno di Nintendo nel voler portare un sorriso attraverso l’intrattenimento e per farlo c’è bisogno non solo di creare giochi in grado di essere apprezzati da chiunque, ma anche di mettere un freno a qualsiasi situazione che potrebbe contrastare questa politica, come per esempio l’uso illecito delle proprietà intellettuali. Per questo motivo, ci saranno sempre più azioni contro chiunque possa contribuire a rendere l’ambiente creato poco confortevole.

Nintendo: Super Mario in borghese

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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