The Legend of Heroes: Trails through Daybreak rappresenta (per ora) l’ultimo capitolo della longeva serie JRPG di Nihon Falcom, rinomata per le sue trame intricate e i mondi vividi. Ambientato nel continente di Calvard, questo gioco promette un’avventura che mescola mistero, politica ed elementi soprannaturali.
Ma sarà all’altezza delle aspettative dei fan della serie e non? Scopriamolo insieme nella nostra recensione completa.
The Legend of Heroes espande la sua lore già gigantesca
La storia segue Van Arkride, un giovane detective con un passato oscuro, che si trova coinvolto in un complesso intrigo che minaccia il delicato equilibrio di Calvard. La nostra storia inizia in una città chiamata Edith, dove Van viene avvicinato da una ragazza speciale di nome Agnes, la figlia del presidente della repubblica di Calvard.
Agnes chiede il nostro aiuto per trovare qualcosa di molto importante chiamato Oct-Genesis, che è stato inventato da suo nonno, un grande scienziato di nome Claude Epstein.
Grazie alla prima parte di questo Oct-Genesis si scopre che Van è legato a un demone chiamato Vagrants-Zion, che gli conferisce poteri speciali in una lotta tra il bene e il male, in cui faremo tutto il possibile per proteggere il mondo.
Nonostante questo riassunto in soldoni possa far sembrare la trama un po sempliciotta (e in realtà lo è), la complessità nel modo in cui viene raccontata potrebbe risultare eccessiva per i nuovi arrivati, rendendo difficile seguire tutti i dettagli senza una conoscenza pregressa dei titoli precedenti e una conoscenza dell’inglese quasi impeccabile visto che il gioco non ha alcun tipo di localizzazione in Italiano (oltre a una soglia dell’attenzione particolarmente alta per seguire decine di minuti di testo che scorre sotto i nostri occhi)
Un Mondo vivo e colorato, ma che forse risente del rilancio dopo 3 anni
La grafica di The Legend of Heroes: Trails through Daybreak rappresenta un passo avanti rispetto ai suoi predecessori, ma mostra alcuni limiti rispetto agli standard attuali, soprattutto considerando le capacità di piattaforme avanzate come PS5 nel 2024.
Le ambientazioni di Calvard sono ben disegnate e ricche di dettagli artistici che rendono l’atmosfera del mondo di gioco in modo suggestivo, tuttavia, le texture a volte possono risultare meno definite rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare da una console di nuova generazione, e alcune animazioni potrebbero apparire rigide o meno fluide rispetto alla concorrenza nel mondo JRPG, il tutto è palesemente fermo alla generazione precedente.
Tra l’altro durante la nostra prova su PlayStation 5 di The Legend of Heroes: Trails through Daybreak abbiamo notato alcuni problemi tecnici piuttosto gravi, in particolare, frequenti crash, specialmente durante le cutscene, momenti cruciali della narrazione che dovrebbero essere immersivi ma che purtroppo si interrompono minando l’esperienza di gioco, un vero peccato.
Vecchie Meccaniche con un Tocco di Novità, ma sarà un bene?
The Legend of Heroes: Trails through Daybreak introduce un nuovo sistema di “orbment”, che rappresenta una notevole differenza rispetto al passato, combinando le qualità dei sistemi visti nei giochi precedenti della serie. Da “Trails of Cold Steel” eredita la possibilità di assegnare direttamente arti ai personaggi, mentre da “Trails in the Sky” prende l’idea di mescolare e abbinare quartz per sbloccare abilità passive.
Il sistema di combattimento presenta una particolare meccanica di transizione tra azione diretta e turni che è in se una dinamica interessante ma che ci ha lasciato un po interdetti nella sua valutazione. Nella maggior parte dei casi il combattimento comincia in una modalità “hack and slash” piuttosto action, consentendo ai giocatori di muoversi liberamente e attaccare in tempo reale, creando un senso di frenesia e coinvolgimento immediato.
Tuttavia, quando un personaggio viene colpito, o in alcune battaglie scriptate, il gioco passa improvvisamente alla fase a turni, dove le azioni diventano per forza di cose più lente e pensate. Quando questa transizione avviene, ha tutta l’aria di essere una “punizione” più che una feature perché interrompe bruscamente il flusso dell’azione frenetica e costringe il giocatore a una strategia più ponderata e calma.
Questo approccio da un lato offre una varietà di stili di gioco che possono essere apprezzati per la loro diversità e profondità strategica, dall’altro però la modalità turn-based è stata percepita onestamente come una interruzione del ritmo e dell’immersione nell’azione, sembra quasi che il team di Nihom Falcom voglia provare a staccarsi dalle radici della saga, ma abbia troppa paura per farlo completamente.
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Un’alba che promette ma che non brilla completamente
The Legend of Heroes: Trails through Daybreak è un’aggiunta solida alla serie, con una trama avvincente e personaggi ben sviluppati. Tuttavia, i difetti grafici e alcune innovazioni di gameplay non perfettamente riuscite lo rendono un gioco buono, ma non eccellente. Per i fan di lunga data, il gioco rappresenta un altro emozionante capitolo nelle avventure di Calvard, mentre per i nuovi arrivati potrebbe risultare un po’ ostico.
Se siete fan della saga probabilmente questa recensione non vi servirà, o addirittura avrete comprato la versione JAP già da qualche anno, se invece siete curiosi e volete sapere se questo gioco fa per voi preparatevi a una massiccia dose di testo, un combat system originale ma forse troppo caotico e una longevità degna degli oltre 1000 episodi del vostro anime preferito.
The Legend of Heroes: Trails through Daybreak è un gioco JRPG sviluppato da Nihom Falcom e pubblicato da NIS, disponibile in Giappone fin dal 2021 ma in arrivo da noi il 5 Luglio 2024 per PS4, PS5, Nintendo Switch e PC
The Legend of Heroes: Trails through Daybreak
Voto - 7.5
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The Legend of Heroes: Trails through Daybreak è un gioco JRPG sviluppato da Nihom Falcom e pubblicato da NIS, disponibile per in giappone fin dal 2021 ma in arrivo da noi il 5 Luglio 2024 per PS4, PS5, Nintendo Switch e PC