Se c’era bisogno di un’ulteriore testimonianza delle difficoltà economiche e culturali che affliggono il settore alimentare, in particolare quello legato alle alternative della carne tradizionale, allora la storia di SciFi Foods dovrebbe dare un quadro d’insieme preciso. Si tratta di una startup nata per la produzione di carne coltivata in laboratorio e mischiata con altri ingredienti di origine vegetale, il tutto per la creazione di cibo in grado di risolvere molte questioni etiche ed ecologiche legate alla produzione di carne tradizionale, riducendo al minimo la sofferenza animale e l’impatto ambientale.
Fondata con l’obiettivo di creare hamburger “ibridi”, SCiFi Foods sperava di rivoluzionare l’industria alimentare, ma nonostante il potenziale, ha incontrato significativi ostacoli finanziari, finendo per chiudere recentemente i battetti in quello che può essere considerato un vero e proprio fallimento, dato che non sono riusciti a vendere nemmeno un singolo prodotto. Oltre e soprattutto agli ostacoli finanziari incontrati nella produzione, l’azienda ha dovuto fare i conti anche con l’opposizione politica e culturale.
SciFi Foods impossibilitata a commercializzare il suo prodotto
Come spiegato dai cofondatori Joshua March e Kasia Gora in un post su LinkedIn riportato da Futurism, la loro startup non è riuscita a racimolare i fondi necessari per iniziare la commercializzazione del proprio prodotto, un problema che affligge l’intero settore alimentare di coloro che investono le loro risorse e il loro tempo nella realizzazione di carne coltivata o alternative valide, eticamente ed ecologicamente corrette.
Per dare dei numeri, un singolo hamburger di SciFi Foods veniva realizzato al costo di ben 20.000 dollari e nonostante dal 2019, anno di inizio della startup, a oggi il costo di produzione sia stato abbassato a 15.000 dollari, si tratta comunque di una cifra insostenibile per una commercializzazione su larga scala, un qualcosa che gli investitori sanno bene e per cui hanno deciso di non partecipare. Oltre ai problemi finanziari, vanno citati quelli politici e culturali dove, per esempio, stati americani come Florida e Alabama hanno vietato la carne coltivata a causa di tensioni attorno a questo concetto, visto da molti con sospetto o anche con ostilità.
Con la caduta di SciFi Foods si spegne un’altra speranza di portare questi prodotti sul mercato, vista la complessità e il costo elevati, ma nonostante ci siano ancora delle sfide difficili da superare e l’idea di non sacrificare animali per mangiare carne sia allettante, il settore continua ad avere realtà intenzionate a provarci ancora, come per esempio Upside Foods e Good Meat che hanno recentemente ricevuto l’approvazione del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per vendere prodotti a base di carne coltivata. Vedremo se avranno successo e se riusciranno a diventare un’alternativa praticabile nel tempo.