Le piattaforme di streaming digitale per la musica sono tante, e la competizione tra di esse è davvero accesa. Spotify – una delle piattaforme più usate – se la deve infatti vedere con Amazon Music, Apple Music, Tidal e tante altre, ma a quanto pare ha trovato un’a’apparente soluzione per superarle: introdurre un nuovo piano di abbonamento più costoso.
Il nuovo piano di abbonamento di Spotify: audio di qualità superiore e playlist basate su temi
Una fonte vicina alla piattaforma avrebbe rivelato a Bloomberg che questo nuovo abbonamento sarà dedicato a coloro che vorranno sentire la musica con una qualità maggiore e che vorrebbero disporre di un migliore strumento per organizzare le proprie playlist. Questo abbonamento “extra-premium” potrebbe costare circa 5 dollari al mese, circa il 40% in più rispetto ai prezzi attuali (anche se il prezzo varierebbe a seconda dei piani base degli utenti).
Esso non sarebbe offerto come un’evoluzione degli abbonamenti già attivi, in modo che gli utenti possano scegliere se passare a esso o restare con il loro attuale abbonamento. Spotify non ha confermato né smentito le informazioni diffuse da Bloomberg, che ha inviato alla piattaforma una richiesta di conferma.
Ma quali sarebbero le funzioni offerte da questo nuovo abbonamento? Come detto sopra, esso prevederebbe l’ascolto di musica in una qualità maggiore (cosa che la piattaforma aveva annunciato nel 2021 ma che in questi anni ha sempre rinviato), la possibilità di generare istantaneamente delle playlist personalizzate in base a temi quali le stagioni oppure creare playlist personalizzate senza dover fornire alcuna istruzione.
La competizione con le altre piattaforme di streaming digitale ha costretto Spotify ad aumentare i prezzi dei suoi abbonamenti ben due volte solo quest’anno, anche se rimangono comunque a cifre accessibili (3 dollari al mese). Se con Amazon Music, Apple Music e Tidal la competizione riguarda più che altro la qualità sonora, con YouTube e Audible la competizione riguarda i podcast e gli audiolibri.
Nonostante questo non si trova ancora in cattive acque., considerato che quest’anno i guadagni di Spotify sono cresciuti del 64% in borsa.