The Boys 4 si appresta ad arrivare su Prime Video il prossimo 13 Giugno. La serie conterà un totale di 8 episodi, dei quali i primi 3 saranno disponibili il giorno dell’uscita mentre gli altri arriveranno a cadenza settimanale. Abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima le prime 6 puntate e vi racconteremo le nostre impressioni di seguito senza alcuno spoiler.
Iniziamo con il dire che è cosa buona e giusta recuperare Gen V, lo spin-off ambientato alla Godolkin University, l’università dei supereroi, in quanto la quarta stagione della serie principale gira intorno ad alcuni dei temi introdotti in Gen V, che ricordiamo è arrivata su Prime Video nel 2023.
Gli eventi narrati nella quarta stagione subiscono inevitabilmente le conseguenze di ciò che era successo nella terza ma anche, e soprattutto, di ciò che viene rivelato nello spin-off. Quest’ultimo non è propriamente indispensabile da vedere prima di iniziare la nuova stagione ma sicuramente aiuta a dare un contesto più definito e maggiori informazioni che aiutano la comprensione degli eventi.
The Boys 4: impressioni sui primi 6 episodi episodi della quarta stagione
The Boys 4 mette al suo centro, come dicevamo in apertura, proprio il virus in grado di eliminare i supereroi di cui eravamo venuti a conoscenza nel corso dello spin-off dello scorso anno. La trama riprende la stessa linea che abbiamo visto nelle stagioni precedenti, che inizia a diventare un po’ ridondante, ossia la ricerca di un modo per eliminare, o contrastare il più possibile, la Vought e in particolare Homelander e i Seven.
A fare subito colpo sullo spettatore saranno senza dubbio i nuovi personaggi introdotti, con particolare attenzione a Sister Sage e Firecracker, le due nuove entrate nei sette. Le due donne, soprattutto Sage, rappresentano un’apprezzata novità nel cast degli antagonisti della serie che si è sempre distinta per l’ottima caratterizzazione dei personaggi.
Qui è proprio la caratterizzazione a tenere alto il livello della stagione. Come abbiamo già detto gli eventi narrati iniziano ad essere ridondanti, dopo una terza stagione in cui gran parte delle vicende viene annullata a causa di un finale che riportava la situazione generale quasi al punto di partenza, anche qui il rischio sembrerebbe quello con i protagonisti che inseguono l’obiettivo di fermare Homelander per tutta la stagione per poi non riuscire nel loro intento e risolvere ben poco altro.
Homelander ancora una volta si conferma il miglior personaggio della serie, interpretato alla perfezione da Anthony Starr, protagonista anche questa volta di un’analisi psicologica e caratteriale talmente ben scritta e inquietante che è in grado di mettere a disagio lo spettatore stesso.
Senza dubbio non ci si poteva aspettare una risoluzione rapida del conflitto che tiene in piedi tutta la serie ma, nonostante gli intrighi politici e personali dei protagonisti risultino ancora piuttosto interessanti, a volte si ha la sensazione che la messa in scena voglia ancora concentrarsi troppo sul lato comico e splatter, tra l’altro meno emozionante ed esagerato in questa quarta stagione.
The Boys 4 resta in ogni caso una stagione da non perdere per tutti gli appassionati della serie che riusciranno a trovare quasi tutto ciò che si aspettano da un prodotto di questo genere ma che rischia di raggiungere un pericoloso stallo qualitativo nel caso in cui si decida di portare avanti la serie senza una visione chiara e solo per il successo di pubblico.
Nonostante i nuovi personaggi risultino credibili, ben scritti e decisamente divertenti, una delle delusioni più grandi è stata l’introduzione di Jeffrey Dean Morgan (Negan in The Walking Dead) che, nonostante interpreti il suo personaggio senza nessuna sbavatura, apre il fianco alla domanda “L’hanno chiamato solo per attrarre ancora più pubblico?”. Il personaggio infatti, oltre ad avere uno screen time piuttosto risicato, non sembra aggiungere molto alla trama, o meglio avrebbe potuto aggiungere di più, almeno fino al sesto episodio. Il ruolo è infatti sicuramente fondamentale per il modo in cui va ad influenzare gli eventi ma ci saremmo aspettati più spazio e incisività per il caro J.D. Morgan.
In conclusione The Boys riesce sempre a regalare belle emozioni con un prodotto sopra le righe che riesce ad intrecciare politica e psicologia con una formula che continua a funzionare in questa quarta stagione. C’è qualche svista, il livello è sceso rispetto alla Stagione 1 ma la tematica continua a risultare interessante. Ora serve però un cambio di passo e proprio per questo attendiamo con ansia di vedere gli ultimi due episodi per sapere come gli autori, e il creatore Erik Kripke, prepareranno il terreno per la quinta stagione, già confermata, con la speranza che non ci sia un rallentamento ulteriore che potrebbe rovinare il tutto.