Nella giornata di ieri la testata americana 404 Media ha pubblicato un lungo articolo riguardante i problemi di sicurezza su Google e tutti i suoi servizi, sopratutto YouTube ma anche Maps, Search, Cloud e Adsense. La redazione della testata ha preso le sue informazioni da un database che ha tracciato tutti gli incidenti di vario tipo collegati all’azienda avvenuti nel periodo di tempo che va dal 2013 al 2018.
Gli incidenti legati ai servizi di Google sono stati causati dai dipendenti
Molti di questi incidenti non sono stati causati da agenti esterni come hacker o simili, ma dai dipendenti di Google (non è specificato se interni o freelance), che in alcune occasioni hanno approfittato dei loro privilegi e in altre non hanno saputo trattare in maniera responsabile i dati privati degli utenti.
Anche se il database ha tenuto conto soltanto di quanto accaduto in quei 6 anni, si presume che incidenti simili si siano verificati anche nel periodo successivo. 404 Media non ha spiegato il modo in cui è venuta in possesso di questo particolare database, ma ha riferito che si tratta della copia di un database interno all’azienda.
Tra gli incidenti citati nell’articolo ce n’è uno riguardante un bug di Street View che nel 2016 ha generato un database di targhe di auto, moto, camion e atri mezzi; un bug di un servizio di trascrizione che ha registrato erroneamente 100 ore di conversazione di bambini e dipendenti che hanno modificato i dati degli utenti in modo che il sistema di tracking gli suggerisca dei prodotti in base a elementi cancellati dalla cronologia di navigazione.
Per non parlare poi di episodi in cui i dipendenti hanno usufruito del loro accesso anticipato ai video caricati su YouTube per riscattare buoni Amazon da 10.000 dollari che uno youtuber voleva dare ai suoi iscritti o per rendersi autori di diversi leak videoludici. È confermato che l’annuncio di Yoshi’s Crafted World nel 2017 sia stato leakkato proprio da un dipendente dell’azienda, mentre si sospetta che uno di loro sia il leaker del trailer di GTA VI.
Il problema alla base di questi incidenti è che il colosso di Mountain View conta un elevato numero di dipendenti sparsi per il mondo, e non tutti sono così onesti come si possa pensare. Google ha sempre sostenuto di aver risolto i problemi che gli erano stati segnalati in maniera veloce, ma forse è giunto il momento di aggiungere anche delle misure di prevenzione più stringenti.